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Attualità domenica 27 agosto 2023 ore 19:00
Artigianato, in 10 anni in Toscana emorragia d'imprese
Fra il 2012 e il 2022 perse sul territorio regionale 31.559 aziende artigiane. La più elevata mortalità a Lucca. Fenomeno diffuso in tutta Italia
TOSCANA — Un'emorragia: è quella che si è registrata in Toscana fra le imprese artigiane negli ultimi 10 anni, quando hanno chiuso i battenti 31.559 aziende per una percentuale del -19,8% nella variazione fra i 159.735 imprenditori artigiani attivi sul territorio regionale nel 2012 e i 128.176 del 2022.
Il dato arriva da uno studio della Cgia di Mestre che presenta dati nazionali, regionali e provincia per provincia. In quest'ultimo caso in Toscana il fenomeno - diffuso in tutta Italia - si rivela più accentuato nella provincia di Lucca che esprime una mortalità d'impresa nel periodo esaminato del -27,0% con cui si colloca al secondo posto a livello nazionale, per un valore assoluto di 5.251 aziende perdute in 10 anni.
La Toscana sullo scenario italiano è la sesta regione per emorragia d'imprese. Molti artigiani fra il 2012 e il 2022 hanno scelto di chiudere i battenti per passare a un'occupazione come dipendenti di altre aziende. Il picco delle chiusure è avvenuto in era Covid, ma la tendenza è stata progressiva.
Nella graduatoria provincia per provincia si è detto del posto più alto di Lucca (-27,0%), prima fra le province toscane e di fatto seconda nella classifica nazionale che vede in testa a pari merito Vercelli e Teramo (-27,2%).
La provincia toscana successiva in questa poco ambita graduatoria è quella di Massa-Carrara, quinta in Italia con una variazione percentuale di numero di imprese dal 2012 al 2022 del -25,3% con 2.027 aziende perdute nel passaggio dalle 8.016 attive nel 2012 alle 5.989 operanti nel 2022.
Fuori dalla rosa delle prime 10 ecco al 15° posto Pistoia con una perdita del -23,0% (-3.312 imprese in valore assoluto, da 14.395 a 11.083). Segue Siena al 27° posto (-20,5% per -2.121 imprese in valore assoluto, da 10.326 a 8.205) e ancora più sotto Arezzo al 32° posto (-20,0% per -3.225 aziende perdute, da 16.164 a 12.939).
La provincia toscana successiva è quella di Firenze al 53° posto, con una variazione del -17,8% per un valore assoluto di -7.449 aziende perdute fra le 41.942 del 2012 e le 34.493 del 2022.
Prato giunge al 59° posto (-17,2% per un valore assoluto di -2.566 imprese artigiane da 14.899 a 12.333) e poi Pisa al 67° (-16,8% per un valore assoluto di -2.668 imprenditori che hanno gettato la spugna da 15.919 a 13.251), Grosseto al 71° (-16,1% per un valore assoluto di -1.410 imprese da 8.764 a 7.354) e infine Livorno al 79° (-15,5%, -1.530 imprese in valore assoluto da 9.863 a 8.333).
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