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Attualità mercoledì 20 marzo 2019 ore 16:30
Etruria, la banca che si poteva salvare
Fisac Cgil: "Le vite di centinaia di dipendenti trasformate in un incubo penale-giudiziario". Domani risparmiatori in piazza contro la prescrizione
AREZZO — Si moltiplicano le reazioni alla sentenza della Corte europea di giustizia del Lussemburgo che ha dichiarato legittimo l'intervento del Fondo interbancario per salvare la banca Trecas, sottolineando che nel 2015 un analogo intervento su Banca Etruria e altri istituti di credito in risoluzione avrebbe potuto evitare il fallimento.
"Le vite di svariate centinaia di dipendenti bancari e delle rispettive famiglie sono state trasformate in un incubo penale-giudiziario anche lungi dall'essere concluso - ha dichiarato la segretaria della Fisac Cgil di Arezzo, Maria Agueci - I lavoratori sono diventati dei criminali, sono stati perseguitata da stampa e tv, sono stati indagati e rinviati a giudizio per truffa aggravata per la vendita di titoli azzerati perun decreto del governo conseguente a una decisione europea illegittima".
"Sono comunque fiduciosa nella possibilità di un qualche percorso risarcitorio - ha detto ancora Agueci - posto che nessuna misura potrà mai restituire a queste persone la serenità, e in alcuni casi la salute, persa negli ultimi quattro anni".
"Banca Etruria non doveva fallire perchè poteva essere salvata dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, come ha dichiarato il tribunale dell'Unione Europea - ha commentato l'avvocato difensore dell'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, Nino D'Avirro - La vicenda si rivela paradossale perchè a pagare le conseguenze della dichiarazione di insolvenza di Banca Etruria sono stati sotto il profilo patrimoniale i risparmiatori e sotto il profilo penale gli amministratori Bronchi e Fornasari, condannati per un reato di bancarotta in cui l'insolvenza, quale presupposto del reato, è da attribuirsi ad altri".
Domani i correntisti di Banca Etruria che hanno visto i loro risparmi azzerati manifesteranno ad Arezzo contro la sospensione del processo relativo all'ipotesi di truffa a carico di 13 dirigenti dell'istituto di credito. La sentenza era prevista per domani. "Il magistrato del tribunale di Arezzo che avrebbe dovuto decidere è stato spostato all'ufficio del gup per esigenze di riorganizzazione - spiegano i risparmiatori - Ma ora la prescrizione è sempre più vicina".
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