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Attualità sabato 27 gennaio 2024 ore 19:30

Giorno della Memoria, la Toscana non scorda l'Olocausto

La testimonianza di Andra e Tatiana con Ugo Caffaz
La testimonianza di Andra e Tatiana al Meeting regionale per il Giorno della Memoria

Un meeting con migliaia studenti toscani, testimonianze, eventi: per non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio nazisti e conservare umanità



FIRENZE — La Toscana non scorda l'Olocausto e nel Giorno della Memoria si costella di eventi e occasioni di testimonianza dei sopravvissuti all'orrore dei campi di sterminio nazisti. A Firenze al Cinema La Compagnia migliaia studenti e studentesse toscani hanno partecipato al Meeting della Regione Toscana dedicato all'anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e intitolato “Memoria e conoscenza: semi di pace”.

“Il pericolo è ancora dietro l'angolo”, ha messo in guardia il presidente della Toscana Eugenio Giani davanti alle ragazze e ai ragazzi che gremivano i 400 posti in sala e alle migliaia collegati online: oltre 5.000 collegati da 316 classi di 71 istituti toscani. Il tutto rivolgendo l’attenzione all’attualità e alla vicenda dei saluti romani ad Acca Larentia.

“Il Giorno della Memoria è un giorno fondamentale. Il 27 Gennaio - ha sottolineato ancora Giani - rappresenta un momento che deve entrare nella cultura, nel sentimento, nella sensibilità di tutti i cittadini, soprattutto dei più giovani. Il far riaffiorare quello che i nazisti e i fascisti fecero uccidendo milioni di persone, ebrei e non solo, durante gli anni che portarono poi finalmente alla Liberazione nel 1945 è qualcosa di importante”.

“Il fatto che appare incredibile – ha osservato - è vedere adesso i simboli del nazismo e del fascismo ancora considerati e trasmessi come un culto. Ecco perché la memoria è fondamentale e attuale, ed ecco perché il senso di partecipazione che voi ragazzi mostrate oggi è qualcosa che deve pervadere e contagiare tutti”, ha concluso il presidente.

L'intervento del presidente Giani

L'intervento del presidente Giani al Meeting regionale per il Giorno della Memoria

Il dovere civile di non dimenticare

In apertura del Meeting, era intervenuta l’assessora regionale all’istruzione e alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, anche lei a concentrarsi sui rischi del tempo presente: "Oggi l'impegno della Memoria è ancora più urgente di fronte ai rigurgiti nazifascisti, alle braccia tese dei saluti romani, alle adunate, alle stelle di David vicino alle case degli ebrei e alle sinagoghe".

“Primo Levi ci avvertì: 'La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia'”, ha rammentato Nardini. E ancora: “Di fronte a questi segnali, tutte e tutti noi, a partire dalle studentesse e dagli studenti, dobbiamo sentire un impegno, un dovere civile, quello di non dimenticare l'orrore della Shoah e delle altre deportazioni nazifasciste, una tragedia senza pari per dimensioni e orrore. Mantenere la Memoria significa proteggere il futuro, la nostra democrazia, i nostri valori profondi”.

“Così come al tempo ci furono persone disponibili a rischiare la vita per proteggere gli ebrei e opporsi al nazifascismo, oggi con coraggio – ha esortato l’assessora - dobbiamo rifuggire dell'indifferenza, sentirci partigiane e partigiani rispetto alle discriminazioni, alle persecuzioni, alle ingiustizie, alle guerre del nostro tempo”.

L'intervento dell'assessora regionale Nardini

L'intervento dell'assessora regionale Nardini al Meeting regionale per il Giorno della Memoria

“L’umanità ha la memoria corta”

“L’umanità ha la memoria corta”, dice Andra, e per questo “è importante ricordare, importantissimo, forse proprio in questo momento, che stanno succedendo queste cose in Medioriente”, dice Andra. “La Memoria non deve andare perduta. Certe cose non devono ripetersi”, aggiunge Tatiana.

Sono le sorelle Bucci. Origine ebraiche, esattamente 80 anni fa conoscevano la deportazione e i campi di sterminio a 6 e 4 anni. Come già accaduto in passato, questa mattina hanno calamitato l’attenzione dei 400 studenti riuniti a La Compagnia di Firenze e agli oltre 5.000 collegati da 316 classi di 71 istituti toscani. Con dignità e sobrietà hanno raccontato ancora una volta l’orrore che hanno dovuto vivere sulla pelle di bambine.

E una volta terminato il Meeting che la Regione ha organizzato con le scuole anche quest’anno in occasione del Giorno della Memoria, si fermano a rispondere ad alcuni giornalisti. Gli chiedono del significato odierno della Memoria della Shoah e dei piani criminali di sterminio e deportazione dei nazisti con la collaborazione dei fascisti italiani. Dei tentativi di "ridefinirla", la Memoria. Ammettono di aver dubitato sul senso che ha ancora oggi la loro instancabile attività di testimonianza.

La testimonianza di Andra e Tatiana con Ugo Caffaz

La testimonianza di Andra e Tatiana con Ugo Caffaz al Meeting regionale per il Giorno della Memoria

“Quando è scoppiata la guerra tra Hamas e Israele – osserva Andra - ho pensato: ma allora tutto quello che abbiamo fatto noi, tutte le volte che abbiamo parlato, la fatica, è stato inutile?”.

Ma quei dubbi poi si sono dissolti. “No, non è sbagliato” è la risposta che si è data, “bisogna continuare a farlo proprio perché non succeda ancora”.

Anche Tatiana si dice contenta di aver ascoltato la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, che di fronte alle domande che si è posta ha continuato a spronarla: “Sono contenta di averlo fatto, di essere stata anche ad Auschwitz recentemente e di ritornarci la settimana prossima di nuovo con altri ragazzi. E' per le ragazze e i ragazzi che va fatto. Perchè capiscano che certe cose, nonostante sia molto retorico, non si ripetano più”.

Questo filo che lega passato e presente, questa convinzione nella necessità della Memoria, che emergono dalle riflessioni di Andra e Tatiana sono le stesse che hanno attraversato l’intero Meeting.

Un orrore, tanti volti

Per tutta la mattina - tra i suoni interetnici dell’Orchestra multietnica di Arezzo e dell’Alexian Group, diretti da Enrico Fink e Alexian Santino Spinelli – si sono passati in rassegna i mille volti dell’orrore nazifascista: lo sterminio degli ebrei, le persecuzioni e deportazioni di dissidenti politici, disabili, rom e sinti, persone Lgbtqia+, e dell’altra Resistenza, quella degli internati militari italiani. 

Il viaggio di storie e approfondimenti è stato realizzato insieme alla Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, in collaborazione con Ufficio scolastico regionale e Fondazione Sistema Toscana, nell’ambito di GiovaniSì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni, dal presidente Giani all’assessora Nardini, al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. Ogni passaggio è tenuto assieme da Luca Bravi, dell’Università di Firenze, e dalla sociolinguista Vera Gheno, che hanno esplorato le connessioni tra parole e Memoria: razza, politica, Shoah, queer, abilismo, nomade, casa.

Ugo Caffaz, consulente per le politiche Memoria della Regione Toscana e inventore del Treno della Memoria ormai più di 20 anni fa, ha rinsalda ancora di più il legame tra ieri e oggi: “Ricordare è necessario, ma evidentemente non è sufficiente – ha detto - se guardiamo a cosa succede nel mondo, se non ci ribelliamo e se restiamo indifferenti”. E ha ammonito citando ancora una volta Primo Levi: “Auschwitz è dentro di noi, attorno a noi, noi come esseri umani”.

Poco prima padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato a Monte e promotore della fiaccolata per la pace nell’Ottobre scorso, aveva detto nel suo intervento: “E' necessaria questa umiltà della memoria, che è un ri-cominciamento grazie al quale, come diceva Paul Ricoeur, ricordarsi è davvero ricominciare”. 

Eventi in tutta la Toscana

Eventi ovunque, eventi per tutti fra omaggi, commemorazioni, testimonianze ma anche occasioni di confronto e spettacolo. Eccone alcuni. A San Miniato di Pisa tra le altre cose è stato reso omaggio a Italo Geloni con la deposizione di una corona di alloro alla pietra monumentale a lui dedicata, mentre sempre a Pisa il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha incontrato gli studenti del liceo Buonarroti insieme col dirigente scolastico Alessio Salerni e con Alfredo De Girolamo, autore del libro "Chi salva una vita. In memoria dei Giusti toscani".

L'incontro a Pisa con il presidente del Consiglio regionale Mazzeo

L'incontro a Pisa con il presidente del Consiglio regionale Mazzeo (Foto: Antonio Mazzeo / Facebook)

A Firenze al conservatorio Luigi Cherubini si è tenuta la cerimonia consegna delle Medaglie d'onore da parte del prefetto Francesca Ferrandino ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti. Cerimonia affine anche a Grosseto, nel Palazzo del Governo.

La cerimonia al Conservatorio Cherubini di Firenze

La cerimonia al Conservatorio Cherubini di Firenze (Foto dalla pagina Facebook del Conservatorio)

Il Parco nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema ha accolto in visita il Parlamento degli studenti della Toscana, con l'incontro fra i ragazzi e i superstiti e la visita ai luoghi della strage del 12 Agosto 1944.

Le commemorazioni a Sant'Anna di Stazzema

Le commemorazioni a Sant'Anna di Stazzema (Foto: Sant'Anna di Stazzema - Parco Nazionale della Pace / Facebook)

Nel Chianti fiorentino, in località Sannini a Impruneta è stata deposta una corona d'alloro in ricordo della famiglia Calò-Spizzichino e di tutte le vittime dell'Olocausto, mentre a Grassina, frazione di Bagno a Ripoli, la cerimonia si è svolta accanto alla panchina rossa: è stata inaugurata l'installazione "Personnes", in omaggio all'omonima opera di Boltanski, una montagna di indumenti per non dimenticare e ricordare i cumuli di abiti e oggetti personali sottratti ai prigionieri dei campi di sterminio.

L'installazione a Grassina, a Bagno a Ripoli

L'installazione a Grassina, a Bagno a Ripoli (Foto: Francesco Casini / Facebook)

Cetona nel Senese ha messo in agenda un consiglio comunale aperto con ospite Franco Debenedetti Teglio, un "Hidden child", un bambino nascosto; racconterà la sua storia che lo ha costretto, in seguito all'emanazione delle Leggi Razziali, a vivere in grandi difficoltà e in clandestinità, in continue peregrinazioni tra Italia e Francia.


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