Cronaca giovedì 14 luglio 2022 ore 10:59
Maxi evasione con riciclaggio in criptovaluta
Misure cautelari nei confronti di 48 persone per associazione a delinquere, riciclaggio ed evasione fiscale. Perquisizioni anche ad Arezzo e Prato
FIRENZE — Una vasta operazione della guardia di finanza coordinata dalla procura di Firenze ha portato all'esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 48 soggetti, indagati per associazione per delinquere, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed al sequestro preventivo finalizzato alla confisca per circa 14 milioni di euro.
Quattro sono gli imprenditori ìndagati per associazione per delinquere tre sono destinatari della custodia cautelare in carcere e uno agli arresti domiciliari, per altri 44 imprenditori destinatari del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali, è stato ipotizzato il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono in corso di esecuzione 48 perquisizioni locali.
Oltre 150 i finanzieri impiegati nelle province di Firenze, Prato, Ancona, Arezzo, Benevento, Bologna, Crotone, Forlì-Cesena, Milano, Modena, Monza-Brianza, Napoli, Padova, Reggio Emilia, Teramo, Verona e Vicenza.
Le indagini sviluppate attraverso l’analisi dei flussi finanziari, la consultazione delle banche dati e l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette hanno consentito di individuare 44 imprese prevalentemente riconducibili a imprenditori di origine cinese, attive nel commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature ed operanti soprattutto nel Lazio, Campania e Toscana.
Secondo il quadro accusatorio, in fase di indagini preliminari, le imprese, alcune delle quali di breve durata, avrebbero accumulato debiti fiscali a fronte dei quali sono risultate essere destinatarie di avvisi di accertamento e cartelle esattoriali insolute per circa 15 milioni di euro.
Le somme complessivamente sottratte al fisco, pari a circa 10 milioni di euro, sarebbero state poi traferite con bonifici privi di giustificazione economica, in favore di ulteriori quatto cittadini cinesi, titolari di imprese operanti a Firenze. Questi ultimi, nei confronti dei quali è stata ipotizzata un’associazione per delinquere, avrebbero sistematicamente trasferito all’estero mediante il sistema di exchange di criptovalute e il successivo trasferimento delle stesse su ulteriori portafogli virtuali.
Per tracciare i flussi finanziari la procura ha trasmesso ordini europei d’indagine e richieste di rogatoria in Germania, Lituania, Slovenia, Estonia, Liechtenstein e Seychelles. I proventi dell’evasione fiscale sarebbero stati dapprima convertiti in valute virtuali, poi trasferiti verso wallet, presso ulteriori exchanger alle Seychelles, intestati a cinesi, e, da ultimo, riconvertiti in moneta corrente.
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