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Le vere cifre del Fact-checking: finisce così la censura?
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Attualità sabato 10 ottobre 2020 ore 10:39

​Tute blu in sciopero, scatta l'autunno caldo

Lunedì i metalmeccanici incrociano le braccia due ore per il mancato rinnovo del contratto. Nell'Aretino il settore conta quindicimila addetti



AREZZO — Sono quindicimila nella provincia di Arezzo, sono metalmeccanici e lunedì incroceranno le braccia per due ore, a fine turno. Lamentano il mancato rinnovo del contratto ormai scaduto da nove mesi ma non solo. Così hanno deciso di mandare un primo “alert” a Federmeccanica e Assistal. Alessandro Tracchi, Ilaria Paoletti e Davide Materazzi, segretari provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil spiegano le ragioni della protesta:

“Comprendiamo che non avrebbe potuto essere una trattativa breve a causa dell’emergenza Covid. I metalmeccanici, come altri lavoratori, hanno convissuto con l’emergenza fin dal suo inizio. Sono stati obbligati a recarsi al lavoro quando non si doveva uscire di casa perchè dipendenti o di imprese ritenute da codice Ateco essenziali e strategiche e pertanto legittimate ad operare”. 

I sindacati confederali mettono il dito nella piaga: “Terminato il lockdown, i metalmeccanici, come se la loro strategicità si fosse d'improvviso smaterializzata, si sono visti mettere in cassa integrazione nella maggioranza dei casi a pagamento diretto dell'Inps vivendo ritardi di oltre 3 mesi, sull'erogazione perchè tutte le aziende strategiche e non, lamentavano problemi di liquidità pur avendo sempre lavorato”. 

Sul rinnovo contrattuale Cgil, Cisl, Uil bocciano la linea di Federmeccanica e Assistal che “hanno risposto no alle richieste salariali ma anche alle nostre richieste di tutela e miglioramento su temi come il precariato, gli appalti, la sicurezza e le nuove forme di lavoro quali lo smart working, e riequilibrio dei carichi di lavoro nei vari settori metalmeccanici tra i lavoratori”.

Lunedì (12 ottobre) dunque, le tute blu incrociano le braccia per due ore nelle aziende metalmeccaniche e di istallazione impianti della provincia di Arezzo. Uno sciopero dell’intera categoria preceduto, ieri, da quello dei dipendenti di Eco.Net. “Trecento lavoratori del settore installazioni – ricorda Alessandro Tracchi, Segretario Fiom Cgil – che nella loro protesta di 8 ore hanno unito le richieste del contratto nazionale e di quello aziendale. Nel cantiere di Arezzo lavora più della metà dell’intera forza lavoro dell’azienda, 180 addetti”. 


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