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Attualità mercoledì 03 settembre 2014 ore 15:25

Un cippo per Isolina Boldi e Annalisa Innocenti

Madre e figlia uccise dai soldati tedeschi a Policiano il 3 luglio 1944 e la loro storia verranno così per sempre ricordate in piazzetta San Niccolò



AREZZO — Un cippo in memoria di due donne vittime della ferocia della guerra. E’ quello che è stato collocato e presentato in piazzetta San Niccolò. E’ in ricordo di Isolina Boldi e Annalisa Innocenti: madre e figlia uccise, alla vigilia della liberazione di Arezzo, nella casa di Policiano dove la famiglia era sfollata.

Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco Giuseppe Fanfani; il parroco don Alvaro e Vanda Innocenti, figlia e sorella delle vittime, che ha donato il cippo alla città.

La drammatica storia della famiglia Innocenti era stata ricostruita da Enzo Gradassi nel volume “Innocenti. Un eccidio aretino nel 1944”, pubblicato nel 2006.

Gino Innocenti era un artigiano aretino, conosciuto per aver ideato il meccanismo che regola il funzionamento del Buratto della Giostra del Saracino. Viveva con la moglie Isolina e le tre figlie Annalisa, Lidia e Vanda in piazzetta San Niccolò. Il bombardamento della città, alla metà del gennaio 1944, li aveva costretti a sfollare e si rifugiano a casa di parenti a Policiano.

La fine della guerra era ormai vicina. Il 3 luglio, alla vigilia della liberazione di Arezzo, soldati tedeschi fanno irruzione nella casa. Isolano due sorelle, Annalisa e Lidia. La mamma tenta di difenderle ma i soldati sparano. Annalisa venne uccisa sul colpo, la madre ferita e poi finita con un colpo alla testa. Lidia sfuggì alla violenza ma rimase ferita e trasportata all’ospedale di Cortona dai partigiani salvandosi.

Un cippo ricorda adesso questa vicenda, simbolo delle violenze, spesso taciute, subite dalle donne nel corso della guerra.


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