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Attualità giovedì 03 settembre 2015 ore 11:52

Un percorso vasariano per rilanciare il turismo

I Popolari per Arezzo hanno strutturato un progetto di valorizzazione del centro storico aretino incentrato sulla figura dell'archittetto Vasari



AREZZO — Questo percorso prenderà necessariamente il via da casa Vasari, un tesoro di rara bellezza che l'artista ha personalmente arredato e affrescato ma che ancora non riesce ad attrarre un adeguato flusso di visitatori e una degna visibilità nei circuiti turistici.

Dopo aver fatto tappa al museo diocesano e al museo d'arte medievale e moderna, la conclusione dell'itinerario vasariano arriverà invece nella piazza più bella e più conosciuta di Arezzo, per l'appunto piazza Vasari, che dovrà però essere arricchita con un apposito museo dedicato all'artista. In questo senso, è di prioritaria importanza trovare un accordo con gli Uffizi per ottenere alcune delle opere non esposte e tenute in magazzino, dando così vita in città ad una succursale della nota galleria fiorentina da dedicare esclusivamente al periodo vasariano e, più in generale, a quegli artisti che Vasari cita nel suo celebre trattato "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori". L'ipotesi, pur nelle sue difficoltà realizzative, può trovare seguito alla luce di un importante precedente storico che riguarda, per l'appunto, casa Vasari. Nel 1958 questa dimora assunse la sua attuale connotazione grazie all'intervento di Luciano Berti, funzionario della Soprintendenza di Firenze e poi direttore degli Uffizi, che affidò ad Arezzo numerosi dipinti della pittura cinquecentesca e della scuola vasariana tratti proprio dai depositi del museo fiorentino.

«Lo spirito di riscoperta dell'arte italiana - ricorda Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - è stato recentemente rilanciato dalle parole dello stesso ministro Franceschini che ha evidenziato l'impegno nel ricollocare le opere nascoste e nel guardare al Paese come ad un enorme museo diffuso su tutto il territorio nazionale».

La presenza di un distaccamento degli Uffizi, tra l'altro, si inserirebbe perfettamente in un contesto come piazza Grande che rappresenta una sintesi delle varie tipologie architettoniche della Toscana dal 1200 al 1700.


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