Attualità venerdì 26 marzo 2021 ore 13:00
“Ampliamento discarica: perché non dico no”
Il sindaco Ermini non è contrario a priori all’intervento su Podere Rota. Una posizione diversa da quella dei suoi colleghi valdarnesi. Ecco il motivo
CASTIGLION FIBOCCHI — “Non dico ‘no’ a priori all’ampliamento della discarica di Podere Rota”. La posizione del sindaco di Castiglion Fibocchi è diversa da quella assunta dai colleghi di sette Comuni del Valdarno che si sono detti subito contrari a un potenziamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Terranuova.
Se i primi cittadini di Bucine, Castelfranco-Piandiscò, Cavriglia, Laterina-Pergine, Loro, Montevarchi e San Giovanni si sono nettamente schierati contro la richiesta di ampliamento della discarica avanzata alla Regione dal gestore Csai, Marco Ermini ritiene l’opera – ad oggi - necessaria.
Il sindaco del borgo motiva la sua posizione analizzando la questione sotto due punti di vista: normativo e politico-amministrativo. “Dal punto di vista normativo ci troviamo difronte a una società che chiede un ampliamento alla Regione Toscana che convocherà la Conferenza dei sindaci e la Conferenza dei servizi e si aprirà un iter a riguardo. Saranno esaminate le documentazioni prodotte e ciò che diranno gli enti preposti a dare una valutazione igienico-sanitaria".
"Poi c’è l’aspetto politico: se dopo 30 anni di attività, c’è la necessità da parte della società di un ampliamento di Podere Rota, questo ci deve far ragionare su un percorso che la Regione non ha intrapreso precedentemente".
"Noi sindaci dobbiamo lasciare da parte la politica ed essere amministratori: ci dobbiamo chiedere se questo ampliamento di 800.000mc, il 15% dei volumi totali di Podere Rota (5300.000mc) è necessario. Mi sento di dire che è necessario, perché dobbiamo dare risposte ai cittadini e alle imprese, perché l’intervento richiesto serve ad accogliere rifiuti speciali non pericolosi destinato principalmente alle attività delle aziende del territorio”.
"Se per qualche ragione la richiesta di Csai non venisse accolta e la discarica di Podere Rota non venisse ingrandita “saremmo costretti – aggiunge Ermini – a portare i rifiuti, in parte anche rifiuti urbani, fuori dal nostro territorio. E ciò comporterebbe un aumento dei costi per tutti. Per questo non dico no a priori alla proposta di Csai: se non ci sono motivi ostativi rispetto a normative igienico-sanitarie, dobbiamo valutare la richiesta di ampliamento per dare risposte concrete alle imprese che non si possono permettere ulteriori costi nello smaltimento rifiuti. Non si può sempre attaccare e basta. Gli impianti di discarica sono comunque necessari per chiudere il ciclo dei rifiuti in quanto, in base anche alle direttive europee il 65% deve andare a riciclo, il 25% a recupero energetico e il 10% a discarica. Una parte va sempre conferito comunque in discarica".
Ermini conclude ricordando l’impellenza di rispettare le normative europee in materia di smaltimento dei rifiuti, la necessità di raggiungere percentuali più alte di raccolta differenziata in tutta la vallata: “Se vogliamo meno discariche dobbiamo diminuire la quantità di indifferenziati che produciamo”.
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