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Attualità giovedì 25 giugno 2020 ore 17:25

Covid: falsi positivi, il sindaco s’arrabbia

Silvia Chiassai  Martini sindaco di Montevarchi
Silvia Chiassai Martini sindaco di Montevarchi

Dopo il caso dell’anziana della Rsa risultata negativa al secondo tampone Chiassai se la prende con la Asl: “Perché non ha sospeso i test?”



MONTEVARCHI — “Perché i test non sono stati sospesi?” si chiede il sindaco di Montevarchi riferendosi a quanto accaduto giorni fa quando un’anziana della Rsa cittadina dichiarata affetta da Covid era poi risultata negativa al secondo tampone che si fa per avere o meno conferma del primo risultato. Silvia Chiassai interviene sul “falso positivo del macchinario della Asl” chiedendo come mai l’azienda sanitaria – dopo quanto successo - non lo abbia sospeso così come aveva fatto per la strumentazione comprata dai cittadini e donata all’ospedale della Gruccia quando si verificarono, mesi fa, tre casi falsi positivi.

Il recente episodio di falsa positività riscontrata nella casa di riposo di via Pascoli riporta all’attenzione “l’attendibilità anche dei test eseguiti dalla Asl”. “Non riesco a comprendere – afferma il sindaco Silvia Chiassai - il motivo per il quale il nostro macchinario è stato subito sospeso a seguito di test positivi diventati poi negativi ma la Asl non interviene con la stessa fermezza su quanto avvenuto dopo l'ennesimo caso di un falso positivo riscontrato con i loro macchinari”. Il caso della Rsa, aggiunge il primo cittadino, “determina il forte sospetto di una “non attendibilità anche per i test della Asl che afferiscono a laboratori diversi.Perché non è stata aperta un’indagine interna anche in questo caso con la sospensione immediata dei test? Chi ci garantisce che le persone sottoposte ogni volta ai tamponi abbiano la sicurezza di una effettiva negatività al Covid? Abbiamo riportato questi sospetti alla Asl, che giudica però privi di fondamento e senza mettere in discussione i risultati dei test sinora eseguiti, senza comprenderne la reale causa della non attendibilità”.

Nell’occasione il primo cittadino di Montevarchi solleva di nuovo la questione del macchinario per i test Covid acquistato dalla comunità e dato all’ospedale della Gruccia, strumento che – dopo i casi falsi positivi – è stato sottoposto a controlli tecnici e non ancora riportato all’ospedale. “Da oltre un mese la comunità di Montevarchi sta aspettando di ricevere riposte chiare sulla decisione di sospendere subito l’utilizzo dello strumento donato, dimostrando di non avere alcun rispetto per una donazione effettuata dai cittadini. La scelta del macchinario, condivisa e autorizzata dalla stessa Asl dopo una settimana di studio, permetteva di avere l’esito del test in pochi minuti. Inoltre, avevamo avuto l’autorizzazione per la donazione di un secondo macchinario da mettere a disposizione degli ospiti e operatori delle nostre Rsa. Per questo motivo, è inqualificabile la mancata risposta ufficiale su quanto accaduto, compresa anche la richiesta urgente di trovare un’eventuale soluzione alternativa per rendere autonomo il Valdarno con esiti brevi e attendibili sui tamponi effettuati. Abbiamo perso settimane preziose – conclude il sindaco - con incomprensibili ritardi nell’informazione e nell’organizzazione della sanità”.


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