Cultura domenica 16 agosto 2020 ore 12:30
Cortona “vola” sull'isola dalle ali di farfalla
Presentato nella città etrusca il libro dell'ex sindaco Tito Barbini, oggi scrittore di successo nel panorama della letteratura di viaggio
CORTONA — Le Rughe portano la storia di Cortona dove la storia del mondo è cominciata. Un pezzo di antica Etruria tra i miti della Grecia immortale, nello zaino di un viaggiatore indomito.
Il taccuino di viaggio apre le sue ali come un volo di farfalla sull'isola che quella forma indossa, dai tempi dei tempi. L'isola dalle ali di farfalla è Astypalea, estremo lembo di terra del Dodecanneso, un tempo dominio dei veneziani poi insidiato dai turchi, ultimo avamposto alle porte d'Oriente. Le Rughe di Cortona sono le pietre di Astypalea: toccandole, si tocca la storia e si comincia un viaggio, non solo fisico, ma interiore.
Le Logge del Teatro Signorelli diventano la nave di Ulisse che solca l'Egeo e narra di mille avventure, di un tempo dilatato e dedicato alla conoscenza, all'incontro con gli altri, prima di rientrare a Itaca, nel porto sicuro, a casa. Al timone di quella nave immaginaria e immaginata, c'è Tito Barbini, viaggiatore per scelta e per passione, scrittore di successo, tra gli autori più apprezzati nel panorama della letteratura di viaggio e, non a caso, blogger di Qui News.
Nella sua “prima vita” è stato un politico di lungo corso, ex assessore della Regione Toscana, partito proprio da Cortona a 23 anni, nel 1970, il più giovane sindaco d'Italia. Dieci anni di governo hanno impresso un'accelerazione alla città “addormentata” sul colle che domina la Valdichiana, contribuito a portare Cortona nel mondo e a Cortona turisti (oltre a generazioni di studenti stranieri) da tutto il mondo.
E' incredibile come, alla fine, la storia leghi le cose più e meglio di una corda d'acciaio, indistruttibile. E così nella sua “seconda vita”, Tito Barbini ha attraversato il mondo e scritto tredici libri, ma Cortona e le sue Rughe (è uno dei suoi racconti) lo hanno sempre accompagnato, come una piccola bussola da tenere in tasca quando si va per terre e per mari, ma anche quando è ora di tornare a casa.
A Cortona Tito Barbini è tornato per presentare “L'isola dalle ali di farfalla” (edizioni Spartaco), proprio in quel Loggiato dove miliardi di volte ha incontrato gente, parlato delle questioni di vita quotidiana, sognato grandi orizzonti per la sua città alla quale, in quel decennio, è riuscito a dare un respiro internazionale.
Iniziativa promossa dall'associazione culturale e politica “Cortona Civica-La voce delle idee!” e introdotta dalla vicepresidente Alessia Redi insieme all'ex sindaco Andrea Vignini (oggi candidato alle regionali insieme alla presidente Federica Gabrielli con Sinistra Civica Ecologista). Presenti molti cortonesi e non.
“Memoria” è la parola che lo lega a Cortona: “La memoria è tutto ciò che si ha; per me è la possibilità di riportare nei miei pensieri e in ciò che scrivo anche la mia storia, gli anni in cui sono stato sindaco, il giorno in cui sono stato eletto, la paura e il pensiero di non farcela; poi sono rimasto dieci anni che hanno significato la mia formazione politica e amministrativa. Presentare i libri a Cortona è sempre una grande emozione”.
Nell'isola dalle ali di farfalla, Barbini riflette rispetto ai grandi temi che attraversano l'umanità, con un focus su Europa e Italia alle prese con rigurgiti xenofobi e razzisti: è il 2019 e Barbini sente il bisogno di un allontanamento dal suo Paese che rischia la deriva, per guardare (e analizzare) le cose dalla giusta distanza. Lo fa nella forma di “cartoline” da Astypalea destinate all'amico scrittore e giornalista Paolo Ciampi: tra i due nasce un dialogo “tecnologico” a distanza coinvolgente su ciò che accade e che per entrambi è motivo di distacco, amarezza.
E' in questa dimensione che la riflessione diventa proposta con un rimando alla politica, nuova possibilità di cambiamento. Parola molto presente nei libri di Barbini perchè “la memoria non può essere solo immobilismo o dare valore alla nostalgia. Mantengo forte la passione politica, nonostante abbia rinunciato a tutti gli incarichi, perchè il cambiamento è un fattore essenziale. In questo libro, per la prima volta io sono fermo su un'isola, sono lì a riflettere; non ho l'ansia di muovermi, semmai la voglia di fuggire dal contesto di un Paese che non riconosco. Il cambiamento è fortissimo nelle mie scelte di scrittore o nelle decisioni quotidiane. Questo libro mi mette nella giusta distanza con il viaggio, portandomi a un viaggio interiore molto profondo in cui ripercorro le difficoltà e le tensioni che attraversano Italia ed Europa, senza tuttavia dare giudizi politici”.
Temi proposti, ma sopratutto condivisi con il lettore, è l'altra traccia de “L'isola dalle ali di farfalla”. “Condivido ciò che provo e vivo per dire al lettore, guarda che è ciò che vivi anche tu. I pensieri che attraversano me sono anche i tuoi. Usciamone insieme”, spiega Barbini che al pubblico, numeroso e attento di Cortona, consegna un messaggio che vale per tutti e segna la ripartenza, specie dopo la pandemia.
“Questo libro rappresenta l'opportunità di trovare in una piccola isola del mare greco la voglia di tuffarsi ancora, per scoprire che è possibile cambiare e avere un Paese migliore”.
Dall'isola al nuovo viaggio: Barbini sta lavorando su Francois Mitterand, un libro su una lunga amicizia nata, ancora una volta, tra le Rughe di Cortona.
Lucia Bigozzi
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