Attualità venerdì 18 dicembre 2015 ore 16:47
“I diritti non si appaltano”
Le federazioni dei trasporti Cgil di Arezzo e Siena hanno protestato per chiedere alla Regione una legge sugli appalti nella logistica
FOIANO DELLA CHIANA — I diritti non si appaltano questo uno degli slogan usati dai rappresentanti e dai lavoratori ai presidi distribuiti su tutto il territorio regionale. Un presidio, svolto nel piazzale dell'Outlet, per rendere pubblica la preoccupazione sul futuro del trasporto e sui rischi di illegalità che lo interessano. Massimo Lanucci, segretario provinciale di Arezzo ha dichiarato: “Per la Filt Cgil è ormai inderogabile una legge regionale in tema di appalti nel nostro settore. Le nostre richieste – continua Lanucci – sono relative al rispetto dei contratti di lavoro e delle regole, alla legalità negli appalti di logistica e distribuzione delle merci, alla promozione della legalità su tutti i territori. Chiediamo, soprattutto, una legge della Regione Toscana sugli appalti privati”.
L’allarme della Filt nasce dall’analisi della situazione nel paese: “Assistiamo alla progressiva deregolamentazione del settore dell’autotrasporto – commenta Giovanni Fedini, responsabile della sezione legalità della Filt toscana - E’ sempre più in difficoltà di fronte al cabotaggio e ai distacchi transnazionali dove l’Italia ancora non ha disciplinato in maniera decisiva la derivante concorrenza sleale, sia per i tempi di lavoro, di guida, e di godimento dei riposi dovuti al personale viaggiante, come hanno fatto altri Paesi Europei come, ad esempio, Germania e la Francia”.
Secondo la Filt Cgil i fenomeni di illegalità si dovrebbero combattere attraverso la riformulazione di regole, di leggi adeguate ad una nuova regolamentazione legislativa a livello nazionale e regionale sugli appalti pubblici e privati, che abbiano alla base centri di costo in grado di determinare la congruità delle tariffe per le eventuali assegnazione del lavoro esternalizzato ed in appalto che veda al centro dei costi di gestione in primo luogo la piena applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro
“Ci stiamo impegnando – continua Fedini - affinché gli appalti siano definiti e assegnati ad una prima e sola stazione appaltante; che i lavoratori vengano assunti in qualità di dipendenti diretti piuttosto che in veste di soci lavoratori, fino a giungere in alcune circostanze, con grandi committenti, ad attivare procedure di reinternalizzazione del lavoro laddove si erano registrate gestioni al limite della illegalità, a fronte di una organizzazione del lavoro che aveva perfino disperso professionalità, produttività individuale e di sistema”.
Per la Filt Cgil è quindi necessario che la Regione Toscana definisca una nuove legge sugli appalti che comprenda anche il settore privato al fine di garantire legalità, trasparenza diritti e tutele ai lavoratori e concorrenza leale alle imprese.
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