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Attualità martedì 10 novembre 2020 ore 16:20

Assunzioni e poi cassa integrazione, "Ne usciremo"

Zona arancione e pizzerie: la testimonianza di Renato Pancini, titolare di due locali. "Puntiamo sulla qualità"



AREZZO — “In estate avevamo fatto anche due assunzioni. Adesso purtroppo i dipendenti sono in cassa integrazione ma noi teniamo duro. Si naviga a vista ma senza intaccare la passione per il nostro lavoro”.

A parlare così è Renato Pancini, titolare della pizzeria “Al Fogher”, che si trova a Ponte alla Chiassa, e “Al Fogher Classic”, nel centro storico di Arezzo.

La zona arancione in vigore da domani è un brutto colpo per tutte le attività di ristorazione, “ma credo che a bar e pasticcerie sia andata molto peggio rispetto a noi” commenta Pancini. 

I suoi due locali lavoreranno con l’asporto e la consegna a domicilio: “Per il locale della Chiassa, dedicato esclusivamente alla pizza, è già più semplice perché il prodotto si presta perfettamente ad essere portato via. Per quello in centro, per la consegna a domicilio ci affidiamo alla piattaforma Deliveroo. Una scelta quasi obbligata, anche se per la consegna si trattiene il 32% +iva”. A Ponte alla Chiassa ci sono invece 4 mezzi per la consegna a casa.

“Dal primo periodo di lockdown, in primavera, abbiamo imparato qualcosa. I magazzini sono meno pieni e soprattutto per noi delle pizzerie ci sarà meno rischio di dover buttare la merce. La mozzarella la compriamo infatti due volte a settimana; tutto quello che è in scatola ha comunque una scadenza lunga – continua Pancini – Ciò che abbiamo fatto, per evitare sprechi, è stato di ridividerci frutta e verdura tra lo staff”.

A livello di numeri e di giro di affari, il 2020 sarà ovviamente un anno da dimenticare. “Nel 2019 il giro di affari è stato di 1 milione di euro – continua il titolare di Al Fogher – Per il 2020 purtroppo i numeri vanno giù pericolosamente. Nel periodo estivo, già, avevamo calato del 50% nel locale in centro e del 20% a Ponte alla Chiassa, nonostante fossimo facilitati dallo stare all’aperto. L’inverno sarà veramente difficile”.

Le pizzerie aretine, di cui Renato Pancini è il referente per Confcommercio, stanno cercando di tenere alta la testa, ingegnandosi e proponendo prodotti di qualità. “Solo quella ci può parzialmente salvare. La qualità e il processo di fidelizzazione del cliente che tutti abbiamo ormai intrapreso – dice – La fiducia dei nostri clienti è fondamentale, così come quella dei fornitori ai quali siamo costretti a chiedere di aspettare a ricevere i pagamenti, per esempio. Se così non fosse, saremmo veramente nei guai”.

Intanto Al Fogher si appresta a compiere 35 anni. “Nel 2021 abbiamo questa importante ricorrenza – conclude Pancini – Ci piacerebbe organizzare una bella festa per tutta la città, perché abbiamo avuto grandi soddisfazioni in questi anni ed è un modo per ringraziare chi ci ha sempre seguito”. 

Benissimo la festa. Covid permettendo, purtroppo.

Simona Buracci
© Riproduzione riservata


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