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Attualità mercoledì 11 novembre 2020 ore 14:45

Con il "semi-lockdown" pochi aretini in giro

La zona arancione ha cambiato alcune abitudini. Traffico ridotto sensibilmente già da giorni con le scuole Superiori a casa



AREZZO — Le porte dei bar non sono chiuse, come neppure quelle dei ristoranti, meno che per qualche eccezione in cui le saracinesche, per adesso, sono state abbassate completamente. Ma sulle vetrine di questi esercizi campeggiano in tutte cartelli con le stesse scritte "solo asporto" o "solo domicilio".

Sì perché da oggi la Toscana, ed ovviamente anche Arezzo, è zona arancione. Quindi, i locali del settore alimentazione non possono avere clienti all'interno e neppure seduti nei tavolini all'aperto. Ma attuare solo il take away o portare le pietanze direttamente a casa del cliente.

Fin da ieri molti ristoranti e bar, memori del lokdown della scorsa primavera, hanno comunicato tramite i social queste nuove modalità e gli orari in cui possono svolgere i servizi alternativi.

Quindi, già da stamani alcuni aretini erano in fila davanti al bar per non rinunciare al caffettino espresso della mattina o al cornetto. Una "fedeltà" che fa ben sperare che non si generi una debacle totale di questi settori, maggiormente colpiti dalle restrizioni.

Da giorni anche gli studenti delle Superiori non hanno più lezione in presenza. Ciò ha determinato una significativa riduzione del traffico, nel centro cittadino, sia la mattina presto e che intorno all'ora di pranzo, quando i ragazzi entravano e uscivano negli Istituti.

Mentre Elementari e Medie continuano a frequentare in classe.

Nelle vie cittadine, inoltre, da stamani erano molte meno anche le persone a piedi, seppure non ci siano limitazioni, purché gli spostamenti siano all'interno del proprio comune. E' invece vietato raggiungere i territori di altri municipi, se non per comprovate necessità e per farlo serve l'autocertificazione. Stessa limitazione anche per muoversi, ovviamente, dalla Toscana, dato che il provvedimento governativo riguarda l'intera regione.

Autocertificazione che deve essere utilizzata pure dalle 22 alle 5, quando scatta il coprifuoco. Bar e ristoranti, infatti, possono fare asporto e consegna a domicilio, chi si è organizzato in tal senso, fino alle dieci di sera.

Ormai, è quasi brutto dirlo o pensarlo, abbiamo imparato a convivere con le restrizioni. Speriamo che la resilienza prevalga sulla crisi. Anche se qualcuno continua a chiedere se ad esempio dalla città può andare dal parrucchiera in Valdichiana o dal macellaio in Casentino. Purtroppo non sono necessità inderogabili. Ma piano piano comprenderemo anche queste nuove indicazioni. Speriamo che tra quindici giorni possano decadere e non arrivino invece misure ancor più severe. Ne va del futuro di tutti. In termini sociali, economici e di salute.

Cm


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