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Biblioteca, terminato il restauro di alcuni volumi

​Conservare la memoria. La Biblioteca ha portato a termine il restauro di alcuni volumi, manoscritti che durante i secoli si erano danneggiati



AREZZO — Conservare la memoria: completato il restauro di alcuni volumi della biblioteca

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze l’istituzione Biblioteca Città di Arezzo ha portato a termine il restauro di alcuni volumi, manoscritti e a stampa, che durante i secoli si erano danneggiati.

La biblioteca, una delle più antiche istituzioni aretine esistente già dalla metà del XVII secolo, conserva infatti un ingente patrimonio antico e moderno, per un totale di circa 250.000 volumi e documenti, tra i quali 600 manoscritti. 180 incunaboli e 4.270 cinquecentine.

In particolare, il progetto presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio ha riguardato il risanamento di 4 importanti testi antichi e di un’ingente raccolta di stampe antiche riunite in un unico volume di grandi dimensioni. La necessità di restauro riguardava sia la struttura della legatura sia il supporto scrittorio.

I testi sottoposti a intervento sono: il Ms. 104 Libro di ricordanze del convento di Santa Flora e Lucilla di Arezzo dal 1690 al 1808, in formato grande in folio composto da 205 carte. Il manoscritto è molto significativo perché riflette l’attività del monastero maschile di Santa Flora e Lucilla, situato sul colle di Santa Fiora e appartenente all’ordine benedettino e alla congregazione cassinese; il Ms. 105 Albero e istoria della famiglia de’ conti Guidi di Scipione Ammirato, stampato a Firenze nel 1640, in formato grande in folio, con postille e fogli aggiunti manoscritti. Di mano dell’avvocato Francesco Rossi di Arezzo, fu acquistato con altri testi dal Ghizzi di Castiglion Fiorentino; il Ms. 106 Ricordi di storia aretina, tra cui notizie di famiglie, serie di vescovi e commissari dal 1384 al 1773, entrate e uscite del Comune dal 1762, notizie su letterati aretini e sull’Accademia de’ Forzati, del XVIII secolo, in formato grande in folio, composto da 87 carte; il Ms. 107 Carteggio di Anton Filippo Adami con numerosi letterati aretini come Lorenzo Guazzesi, Michele Bellotti, Pietro e Fulvio Bacci. Adami fu un personaggio di spicco per Firenze e la Toscana del XVIII secolo; infine un’ingente Raccolta Stampe contenente materiale unico e mai studiato, una collezione di circa 250 stampe di varie dimensioni, xilografie e calcografie di soggetto sacro e non, in grande legatura in pergamena.

I testi sono stati sottoposti a restauro presso un laboratorio specializzato, sono rientrati in biblioteca a fine dicembre 2023 e sono già a disposizione di cittadini, utenti e studiosi che ne vorranno consultare le carte.


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