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Attualità giovedì 11 agosto 2022 ore 14:00

Nell'Aretino nel 2022 quasi 7mila assunzioni

Ma nel 79% dei casi si parla di contratti a termine. Cuochi, camerieri e operai metalmeccanici hanno maggiori opportunità. Imprese: +1.047 iscrizioni



AREZZO E PROVINCIA — La contemporanea diffusione del Rapporto Excelsior sulle assunzioni programmate dalle imprese nel mese di agosto 2022 e del Rapporto “Movimprese”, relativo alla nati-mortalità imprenditoriale aretina del primo semestre dell’anno consente di esaminare il quadro economico provinciale prima di un autunno che si presenta, per più motivi, estremamente complesso.

“Il Sistema Informativo Excelsior, realizzato dal Sistema camerale, da Unioncamere e dall’ANPAL - spiega il presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Massimo Guasconi -si colloca tra le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro. Per la nostra provincia, il Rapporto Excelsior stima in 1.350 le assunzioni programmate dalle imprese nel mese di agosto 2022 mentre saranno 6.690 quelle complessive previste per il trimestre agosto-ottobre 2022. Un valore superiore del 17% rispetto al dato di agosto 2021 mentre è del +8,5% la variazione trimestrale rispetto al periodo agosto-ottobre 2021. Ad agosto, nel 21% dei casi, le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) e si concentreranno per il 57% nel settore dei servizi e per il 43% nel manifatturiero. All’interno del manifatturiero, al comparto industriale sono riferibili il 35 % del totale complessivo delle assunzioni mentre l’85% è riconducibile alle costruzioni. Nel settore dei servizi, al comparto turistico è attribuibile il 18% del totale delle assunzioni programmate; seguono poi, con la stessa percentuale del il 15%, i servizi alle imprese e quelli alla persona mentre il commercio assorbirà 9% delle nuove assunzioni mensili. Per quanto riguarda la classe dimensionale delle imprese, il 68% dei nuovi ingressi si avrà nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

"Continuando l’esame dei dati riferiti all’agosto 2022 - evidenzia Guasconi - i primi tre profili più ricercati nella nostra provincia (che concentrano da soli il 38% delle entrate complessive) sono quelli dei “Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (15,5% del totale), degli “Operai nelle attività metalmeccaniche di altri settori” (14,5% del totale)” e degli” Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (8% del totale). E la tipologia dei profili richiesti condiziona fortemente la preferenza delle aziende per quanto riguarda i titoli di studio con quasi una entrata su due (il 49% del totale) per la quale non è previsto uno specifico titolo di studio. Le richieste di laureati rappresentano il 10% del totale, i diplomati rappresentano il 27% delle entrate previste ed infine le qualifiche professionali costituiscono il 14% del totale. Più del titolo di studio sembra invece contare l’esperienza professionale specifica o quanto meno nello stesso settore, che è richiesta per il 68% delle entrate. Infine le imprese che prevedono di assumere costituiscono l’8% del totale complessivo (ad agosto 2021 erano il 7%) ed è in forte crescita il numero delle imprese che prevedono di avere difficoltà nel reperire i profili desiderati: sono il 51% del totale rispetto al 43% dell’agosto 2021. Le prospettive occupazionali sono quindi, almeno per i prossimi mesi, positive anche se l’attuale panorama politico ed economico nazionale ed internazionale, caratterizzato da una sempre più accentuata incertezza con repentini cambi di scenario rende arduo ipotizzare l’andamento dell’economia provinciale - e di quella nazionale - soprattutto nel medio periodo.”.

“L’andamento demografico delle imprese iscritte al nostro Registro Imprese- sottolinea il Segretario Generale dell’Ente camerale Marco Randellini - è, nel primo semestre 2022, relativamente stabile. Nel periodo gennaio- giugno 2022 sono state registrate in provincia di Arezzo 1.047 iscrizioni di nuove attività economiche (7 in meno rispetto allo scorso anno) e 919 cessazioni rispetto alle 842 del 2021. Il numero complessivo delle sedi di impresa aretine si attesta a fine giugno a 37.060 unità con 10 imprese in più rispetto al dato del 2021. Se consideriamo anche le unità locali, il totale sale a 45.390 imprese. Tornando alle sedi d’impresa, al 30 giugno 2022, rispetto alla stessa data del 2021 diminuisce dello 0,6% il numero delle aziende agricole, mentre è pressoché stabile (+0,1) il dato delle attività manifatturiere. All’interno del comparto manifatturiero le specializzazioni più rilevanti per il nostro export, la moda e la gioielleria, vedono crescere il numero delle imprese, rispettivamente del +0,2% e del +0,7%. Segni negativi invece per il commercio: quello all’ingrosso e quello al dettaglio sono accomunati da un -0,8%.

In ripresa numerica le imprese dei servizi di alloggio (+1,6%) e quelle di ristorazione (+0,1%). Si conferma in crescita il settore delle costruzioni (+2,8%) che appare ancora positivamente influenzato dai vari incentivi fiscali così come continua Ad aumentare il numero delle imprese nei servizi più innovativi e specializzati come, ad esempio, le attività finanziarie ed assicurative, i servizi di informazioni e comunicazione e le attività scientifiche, professionali e tecniche.”

“Per quanto riguarda le imprese femminili – prosegue il Segretario Generale - a giugno 2022 erano 8.787 in crescita (+0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Nel loro complesso le imprese in rosa rappresentano il 23,7% del totale delle imprese aretine con una distribuzione più elevata nel commercio, (1.995 imprese, 22,8% del totale), nell’agricoltura (1.670 imprese, 19% del totale) e nel manifatturiero (1.143 imprese, 13% del totale). Le imprese giovanili (imprese in cui la partecipazione di controllo e proprietà è detenuta in maggioranza da persone di età inferiore a 35 anni) con sede in provincia di Arezzo sono 2.547 e rappresentano il 6,9% del totale delle imprese aretine. Rispetto al precedente anno la flessione è stata del -3,2 %, confermando, anche nella nostra provincia, il trend evidenziato proprio ieri da una ricerca di Unioncamere nazionale che rileva la diminuzione dei giovani imprenditori italiani e di quelli under 49 (-53%) mentre si registra un forte aumento degli over 70 ai vertici delle aziende (+27%). Un fenomeno ascrivibile all'invecchiamento della popolazione, che, molto probabilmente, aggraverà i problemi legati al passaggio generazionale dell'imprenditoria italiana. Infine il dato relativo alle imprese straniere presenti in provincia di Arezzo quelle cioè in cui la partecipazione di persone (titolari di carica o di quote societarie) non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%. A giugno 2022 risultano cresciute del +3,9%%, arrivando a toccare quota 4.690. Più di una su tre (32,3%) opera nel settore delle costruzioni e più di una su cinque nel commercio (21,8%). Presenze significative anche nel manifatturiero (16,7%), nell’agricoltura (6,4%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (6,1%). Possiamo anche analizzare i dati dei titolari di carica secondo la loro nazionalità: diminuiscono gli imprenditori nati in Italia (-0,9%), aumentano quelli comunitari (+6,5%) e quelli extracomunitari (+6,9%).

Fra i comunitari sono in aumento (+7,6%) gli imprenditori di nazionalità romena (che rappresentano circa il 69,5% del totale) così come i tedeschi (+6,1%) e i polacchi (+2,4%). Stabili i francesi ed i britannici che, a fini statistici, vengono ancora considerati comunitari. Anche fra gli extra-comunitari crescono tutte le principali nazionalità ad iniziare dai pakistani (+12,7%), dagli albanesi (+11,7%) che costituiscono con il 16,6% la nazionalità di gran lunga più numerosa fra gli imprenditori extra-comunitari e dai nigeriani (+10,8%).”


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