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Cronaca martedì 18 gennaio 2022 ore 13:05

Rifiuti, maxi sequestro ad un imprenditore

I Carabinieri hanno posto sigilli a beni per oltre 5 milioni di euro. L’uomo era stato già arrestato nell’operazione “Keu”



AREZZO E PROVINCIA — La DIA, i Carabinieri del NOE e i Carabinieri Forestali del NIPAAF di Firenze, nell'ambito di un'attività congiunta e coordinata dalla Procura del capoluogo toscano, hanno sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro, anche nelle province di Arezzo e Pisa, nei confronti di un imprenditore calabrese operante in Toscana nel settore dei rifiuti, già arrestato lo scorso aprile nell'operazione denominata "KEU", rifiuto derivante dall'attività conciaria delle pelli che, nonostante presentasse particolari criticità ambientali, era stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.

Tale attività avrebbe consentito all'imprenditore di accumulare nel corso degli anni un ingente patrimonio "di origine delittuosa". Per tale ragione, sono stati sequestrati i beni con il provvedimento notificato oggi, ed emesso dal Tribunale fiorentino, sulla base di una proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dall'Ufficio Misure di prevenzione e contrasto ai patrimoni illeciti della Procura.

La complessa attività investigativa condotta congiuntamente dal NOE, NIPAAF e sezione di Polizia Giudiziaria aveva altresì consentito di acquisire “riscontri circa la vicinanza del soggetto a famiglie 'ndranghetiste crotonesi riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR). Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla DDA fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del ROS di Firenze” riporta una nota dei Carabinieri.

La DIA, il NOE e il NIPAAF, in particolare, hanno proceduto anche con accertamenti patrimoniali sul conto dell'imprenditore, scaturiti dal "sospetto dei suoi legami con la 'ndrangheta, mediante l'analisi dei beni personali, delle società e dei conti bancari a lui riconducibili".

II patrimonio sequestrato comprende numerosi terreni e abitazioni in Toscana, come detto anche nelle province di Arezzo e Pisa, e in Calabria, nel crotonese, oltre a conti correnti, società e automezzi facenti capo all'indagato e al suo nucleo familiare.

Dopo il sequestro seguirà la fase del giudizio ed il Tribunale dovrà decidere  se disporre o meno la definitiva confisca dei beni sequestrati.


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