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Attualità mercoledì 18 novembre 2015 ore 11:00

Futuro della pesca a rischio

Allarme lanciato dell’Arci pesca Fisa che rinnova la propria preoccupazione per la situazione e per la paura di rimanere priva di risorse economiche



AREZZO — Fino allo scorso anno tutte le politiche relative alla pesca erano di competenza delle amministrazioni provinciali e della polizia provinciale ma, in seguito alla riforma, è rimasto un vuoto che non è stato colmato.

Il riordino istituzionale da parte della Regione Toscana, non ha ancora definito il futuro della pesca, dunque in questo momento una serie di funzioni, dal controllo dei fiumi all'attività sportiva, non risultano assegnate. Le associazioni provinciali si sono dunque trovate senza fondi e nella difficoltà di portare avanti nuovi e vecchi progetti.

L'Arci Pesca Fisa, nella gestione dell'impianto ittiogenico di Carda, la struttura della Provincia di Arezzo dedicata alla produzione e all'allevamento di tutte quelle trote utilizzate per ripopolare i fiumi e i torrenti dell'intero territorio locale, da oltre un anno, non riceve le risorse necessarie per il mantenimento di questo progetto. 

«Chiediamo alla Regione Toscana di fare chiarezza sul futuro della pesca - spiega Alfredo Rondoni, presidente dell'Arci Pesca Fisa di Arezzo. - La passione di centinaia di pescatori merita rispetto: occorre che la nuova legge regionale indichi chiaramente l'istituzione che ha competenza in materia di pesca perché, dopo oltre un anno, ancora non sappiamo come muoverci, a chi rivolgerci e quali risorse ci verranno destinate. Chiediamo di avere risposte certe e in tempi rapidi».

L'Arci Pesca Fisa e le altre associazioni, tra l'altro, svolgono un importante lavoro di controllo e di tutela del territorio e dell'ambiente fluviale, lavorando a stretto contatto con la polizia provinciale attraverso il servizio volontario di vigilanza ittica. Questa sinergia ha permesso nel corso degli anni di garantire la legalità nell'attività portata avanti dai singoli pescasportivi, il costante monitoraggio dei fiumi e la possibilità di denunciare eventuali problematiche ambientali, ma nell'attuale condizione si trova fortemente in discussione.


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