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Attualità martedì 31 maggio 2022 ore 10:30

Il caro bollette mette in crisi gli alimentaristi

L'aumento dei costi tiene sotto scacco un settore che con l'estate usa ancora più energia per mantenere temperature basse che conservino la merce



AREZZO — L'aumento delle bollette per la fornitura dell'energia preoccupa un po' tutti come anche il settore degli alimentaristi. L'incremento degli ultimi mesi sta infatti mettendo in crisi gli imprenditori e adesso con l'arrivo dell'estate, per chi deve mantenere le temperature basse per poter conservare la merce, ecco che emergono ulteriori criticità. A lanciare l'allarme è Simona Ferrini presidente di Fiesa, la categoria che raccoglie in Confesercenti le imprese del settore alimentare.

“Le criticità del nostro settore - spiega Ferrini - sono molteplici. Adesso l'aumento del costo dell'energia rappresenta una priorità da fronteggiare, per evitare che le aziende si trovino di fronte a bollette insostenibili. Durante i primi cinque mesi del 2022 abbiamo già sostenuto il costo di energia elettrica di un intero anno. È quindi legittimo ipotizzare che la situazione andrà ad aggravarsi ulteriormente. 

Temiamo ancora picchi e per questo intendiamo denunciare la difficoltà delle piccole medie imprese del settore alimentare. Un settore che offre il servizio di merce fresca per la clientela e che richiede necessariamente l'utilizzo di frigoriferi. Non possiamo permetterci di veder salire alle stelle le bollette. Ormai i margini di guadagno sono risicati e se la voce in uscita per la fornitura di energia aumenta in modo vertiginoso è chiaro che non ci saranno più le marginalità per far quadrare i bilanci. Tra l'altro non è solo il costo dell'energia ma ad aumentare sono anche i costi di trasporti, quelli legati alla logistica e tutti in generale”.


Il rischio è che il settore vada in crisi e sia costretto a effettuare scelte drastiche. “Siamo di fronte a un bivio: rinunciare al personale per far fronte ai pagamenti delle bollette. Le soluzioni messe a disposizione fino ad oggi non sono soluzioni, né per il breve né per il lungo termine. Aspettavamo un aiuto dal governo che non è arrivato e adesso che si prospettano aumenti energetici per tutto il 2023 è evidente che servono interventi a sostegno delle imprese. Durante il lockdown il nostro settore è stato in prima linea garantendo alle famiglie i servizi indispensabili. Adesso siamo noi del settore dell'alimentare ad aver bisogno di sostegno dal governo. 

Il consumatore, tra l'altro, ci addita per l'aumento dei prezzi dei prodotti negli scaffali, ma ci tengo a sottolineare che non siamo responsabili. Siamo additati come quelli che fanno speculazione, ma invece non è così”.

“L'appello - termina il presidente di Fiesa Confesercenti - è a sedersi ad un tavolo per chiedere al governo interventi urgenti e immediati mirati a evitare ulteriori ed insostenibili aumenti del costo dell'energia”.


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