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Attualità martedì 07 febbraio 2017 ore 17:41
Il no di Ghinelli all'accorpamento sanitario
Il sindaco ha ribadito la propria contrarietà al progetto che vorrebbe Arezzo insieme a Casentino e Valtiberina in un'unica zona socio sanitaria
AREZZO — “Abbiamo ribadito la nostra ferma contrarietà ad una unione tra la zona aretina, quella casentinese e quella della Valtiberina, definita da tutti i sindaci come 'mostruosa' nella lettera a firma congiunta inviata all'assessore Saccardi e ai consiglieri regionali della Commissione Sanità”.
Questo il commento del sindaco Alessandro Ghinelli a conclusione della audizione in consiglio regionale sulla proposta di legge relativa alla revisione degli ambiti territoriali delle zone socio-sanitarie, alla quale ha preso parte in suo nome l'assessore alle Politiche sociali Lucia Tanti. L'obiettivo della riunione era quello ancora una volta di ascoltare l'opinione dei sindaci circa la nuova zonizzazione proposta dalla Regione Toscana ed in attesa dell'approvazione da parte del consiglio regionale. Un percorso di ascolto che è stato avviato anche da Anci nel marzo 2016 e che ha visto la posizione del Comune di Arezzo in armonia con tutti gli altri Comuni della zona aretina ma sempre in netta contrarietà all'ipotesi di accorpamento.
“Non sfugge a nessuno che la zona aretina abbia le caratteristiche per rimanere autonoma. Fin da subito abbiamo ritenuto del tutto insensata la proposta di una unione con il solo Casentino, ma anche del tutto infondata la possibilità di una unione a tre che comprendesse la Valtiberina. Per quanto, questa ultima ipotesi, possa considerarsi più comprensibile, pur non garantendo comunque in nessuno modo l'efficienza e la qualità qualità dei servizi per i nostri cittadini” ha detto ancora il sindaco Ghinelli.
“Stamani ci è stato chiesto cosa fosse più opportuno per il sistema socio sanitario della città di Arezzo, e la risposta non poteva essere che una sola: l'autonomia e il mantenimento dello status quo. Se poi il termine di valutazione si sposta dal meglio al 'meno peggio', si tratta di gioco al ribasso al quale come sindaci non intendiamo partecipare. Desidero ringraziare i sindaci e i rappresentanti dei Comuni di Civitella, Monte San Savino, Capolona presenti questa mattina in audizione e gli altri sindaci della zona sociosanitaria che, pur non presenti, fin da subito hanno portato avanti questa medesima posizione, a dimostrazione della sua fondatezza e del buon senso che la sostiene. Ci auguriamo che dinanzi a tre zone che unanimemente bocciano la proposta della Regione prevalga l'ascolto vero dei sindaci e si addivenga ad una rivalutazione dell'assetto complessivo, riconoscendo alla zona aretina una autonomia che è nei numeri e che può garantire servizi efficaci ed efficienti per i cittadini”.
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