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Attualità lunedì 15 febbraio 2021 ore 22:00

"La Cattedrale è il segno dell'unità possibile"

La festa della Madonna del Conforto si è conclusa con la Santa Messa officiata dall'Arcivescovo Fontana e l'omaggio della Giostra del Saracino



AREZZO — La Santa Messa dell'Arcivescovo Riccardo Fontana alle 18 e l'omaggio delle rappresentanze della Giostra del Saracino e dell'Arezzo Calcio hanno chiuso la giornata di festa dedicata alla Madonna del Conforto. Una celebrazione che quest'anno è stata segnata dalla pandemia. Ma non per questo è stata meno emozionante, soprattutto per la partecipazione del segretario di Stato di Sua Santità, il cardinale Parolin, e del Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente per la Cei ed ex vescovo di Arezzo, nonché devoto alla sacra immagine. Quest'ultimo ha condotto una dura battaglia contro il Covid che ha raccontato dall'altare.

Nell'omelia del pomeriggio, monsignor Fontana, ha sottolineato nell'incipit la capacità di ascolto della Vergine di Nazareth. Quindi, ha ripercorso la storia di Maria ad Arezzo e il suo fondamentale ruolo di conforto "il modo con cui la Madonna consola non sta in strepitosi atti che sovvertono l’ordine della natura. Induce tutti noi a recuperare il rapporto con Dio, facendosi attore della nostra Terra, non più suddito e neppure muto gregge, ma popolo credente, popolo di Dio.

So bene che pare un’utopia difficilmente realizzabile anche solo concepire Arezzo come una comunità vera, ma questa è la Festa del risveglio possibile. Questo giorno nelle brume dell’inverno serve per fermarci: stare per pensare e ricominciare da capo. È un’operazione riconducibile alla Madonna. Avviene nel segreto delle coscienze, dove a nessuno è lecito entrare, se non alla persona stessa e a Dio.

Il conforto viene dalla qualità. Ti rendi conto di essere una persona amata da Dio, qualunque siano i tuoi meriti o i tuoi sbagli fatti finora. Il conforto di Maria, Madre della Chiesa, è d’essere disposta sempre ad accogliere, pronta a ridarti fede e coraggio".

Ed ecco il riferimento al contagio e alla possibilità di riscatto da questo difficile momento "il popolo che, di fronte ai mali che ci rattristano in questo tempo di pandemia, non ha cessato mai un solo giorno di invocare il suo aiuto. Sa di poter contare sulla Madre che ascolta, Madre che interviene, Madre mediatrice della Grazia divina. Dalla situazione di emergenza in cui siamo, si esce certamente. Occorre tuttavia non già ricostruire ciò che è andato perduto, ma fare comunità perché tutti insieme possiamo costruire una pagina nuova della storia, quella universale ma anche quella aretina.

Il Papa ci invita a riconoscerci fratelli tutti. Questa Chiesa Cattedrale, visibile da tutta Arezzo, è il segno dell’unità possibile. Fatta da milioni di pietre, ci ricorda che c’è posto per tutti e che il sogno diventa realtà se, con l’aiuto di Maria Madre del nostro Conforto, che è Gesù, ci impegneremo a rimuovere le asperità che dividono e a trovare quella comunicazione essenziale e provvida, che riesce a farci un unico soggetto capace di meraviglie".


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