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Attualità martedì 10 marzo 2020 ore 15:55

Arezzo, la città è semideserta

Poca gente in giro e code ai supermercati dove l'ingresso è scaglionato. Quasi nessuno indossa mascherina e guanti. Ristoranti e negozi chiusi



AREZZO — Sembra quasi un "coprifuoco". Arezzo, nonostante la giornata primaverile, stamani si è risvegliata cupa e grigia. Pochi in giro per la città, strade semideserte, eccezion fatta per il Corso dove resiste un flebile movimento di gente, che passeggia a debita distanza. Quasi nessuno indossa guanti e mascherina

Sulle vetrine degli esercizi pubblici sono esposti cartelli con le regole comportamentali da seguire: distanza interpersonale di almeno un metro  ed ingresso consentito due alla volta.

Chiusi molti negozi del centro così come gran parte dei ristoranti. Dall'"Antica fonte" alle "Chiavi d'Oro", dai locali di piazza Grande fino alla "Capannaccia" tutti hanno deciso di sospendere l'attività in questo momento delicato per il Paese e per la città.

In giro le pattuglie della "Municipale" che, con discrezione e meticolosità, verificano i comportamenti della persone ed il rispetto delle regole da parte dei commercianti.

Discorso diverso per i grandi supermercati. All'"Esselunga" code causate dagli ingressi contingentati. Il responsabile della sicurezza regola il flusso di gente e conferma che tutti i clienti stanno rispettando distanze e norme imposte.
Quasi nessuno indossa la mascherina ed il consiglio è quello di accedere al supermercato coprendo naso e bocca con una sciarpa o un panno di cotone. Ovviamente i disagi non mancano visti i lunghi tempi di attesa ed in molti chiedono che vengano stabilite fasce orarie per l'accesso in base alle zone di residenza.

All'"Ipercoop", invece, nessun controllo o misure particolari all'ingresso. Il parcheggio è relativamente vuoto ed il numero di auto presenti non è diverso rispetto ai giorni "normali".

Ancora poca consapevolezza delle misure disposte dal governo da parte dei cittadini, che manifestano un palese stato di confusione e incertezza. In pochi sanno che, in base al decreto governativo, sabato e domenica i grandi centri commerciali e supermercati resteranno chiusi mentre sarà consentita l'apertura solo alle macellerie e botteghe di prossimità. 

La mattina, poi, è partita a rilento. Se alle "Cattive Abitudini", luogo cult della colazione degli aretini, la flessione è stata lieve, altrettanto non si può dire per il "Charleston" che ha somministrato meno del 20% delle consumazioni medie mattutine. 

Insomma il primo giorno di "coprifuoco" ha trovato gli aretini spiazzati, confusi ma ligi e rispettosi delle disposizioni impartite dal governo e dal Comune.


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