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Attualità martedì 03 gennaio 2017 ore 10:38
La medicina nucleare a rischio declassamento
E' intenzione della Asl retrocedere da unità operativa complessa a unità semplice. Bardelli: "Strumenti acquistati grazie agli aretini e al Calcit"
AREZZO — Un declassamento che non va giù.
E' quello previsto dalla Asl Toscana sud est per la medicina nucleare di Arezzo, facendola passare da unità operativa complessa ad unità semplice.
Prende posizione il consigliere comunale Roberto Bardelli:
"L'insensata decisione della direzione aziendale della Asl Toscana sud est di declassare la medicina nucleare di Arezzo da unità operativa complessa ad unità semplice, non solo è immotivata ma è semplicemente assurda. Arezzo è la sola città dell'azienda Asl Toscana sud est che dispone della Pet - Tac ed è considerata tra le migliori in Italia, così come risulta dall'elevato numero di esami diagnostici effettuati ogni anno e dalla professionalità e dall'impegno che il personale mette quotidianamente a disposizione della città e dei pazienti.
Va anche preso in considerazione che i macchinari sono stati pagati dai cittadini aretini, che grazie alla continua e infaticabile opera del Calcit di Arezzo, con le sue innumerevoli iniziative sul territorio, ha di fatto sempre raccolto i fondi necessari per acquistare i macchinari che oggi sono il fiore all'occhiello dell'ospedale di Arezzo, quindi nessun ente pubblico ha mai dovuto sborsare un euro per un servizio sanitario fondamentale. Raccolgo perciò l'appello lanciato dal Calcit - conclude Bardelli - chiedo che la direzione aziendale della Asl riveda la sua decisione e lasci la medicina nucleare di Arezzo unità operativa complessa".
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