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Politica giovedì 16 giugno 2022 ore 12:25

Le sedute del consiglio a distanza non passano

L'adeguamento del regolamento e l'istituzionalizzazione della videoconferenza non è stato approvato, in aula solo 16 consiglieri



AREZZO — Si è riunita oggi l'assise cittadina ed un punto ha creato diversi malumori. Il presidente del Consiglio comunale Luca Stella ha proposto l’adeguamento del regolamento dell’assemblea consolidando la disciplina delle sedute in videoconferenza che vengono definitivamente istituzionalizzate dopo le regole provvisorie introdotte a marzo.

“Non può essere preclusa ad alcun consigliere, anche fosse uno soltanto – ha precisato Stella – la possibilità di lavorare da remoto. Nel nuovo testo, sono recepiti parte degli emendamenti di Scelgo Arezzo presentati sempre a marzo”.

Tra le novità: il divieto di riprese in aula che non siano quelle ufficiali del Comune non si estende al consigliere comunale che filma il proprio intervento inquadrando esclusivamente la sua persona. Inoltre, la videoregistrazione delle sedute di commissione rimane, a differenza del passato, come materiale d’archivio rivedibile on demand.

Marco Donati ha aperto gli interventi: “la ratio dei nostri emendamenti era: non dare troppo carico alla presidenza rispetto alle modalità di convocazione del Consiglio comunale, consolidare la legittimità dell’organo, lanciare un messaggio alla città di recupero di normalità. Grazie alla nostra battaglia, intanto, chi vota va visto in faccia. Ma non basta. Se vogliamo dare credibilità a quest’organo non possiamo giocare la partita nazionale in un modo, quello che fa comodo, e la partita locale in un altro. Avevamo in serbo altri emendamenti, non li presenteremo per rispetto dell’economia dei lavori consiliari, ma ribadisco che questo percorso non ci è piaciuto, pur ammettendo che il presidente è in parte venuto incontro alle nostre istanze”.

Roberto Cucciniello, ha fatto eco: “la pandemia ci ha insegnato che la tecnologia permette di risparmiare tempi tecnici, sfruttiamo tale evoluzione con uno strumento inclusivo”.

Ed ancora Simon Pietro Palazzo: “questo regolamento è democratico e corretto e assolve ogni esigenza possibile”.

Per Francesco Lucacci “questa sala non va sostituita o bypassata ma sono evidenti due cose: la presenza fisica non è l’unico modo per rispettare il mandato, è giusto permettere a chiunque di contribuire alla vita politica e amministrativa del Comune”.

Donato Caporali: “siamo contrari per motivi di metodo e di merito. Il Pd è a favore del Consiglio comunale solo in presenza, salvo particolari eccezioni che ovviamente andrebbero disciplinate”.

Egiziano Andreani: “dispiace che non si raggiunga l’unanimità in un argomento del genere. L’appello che facciamo come Lega è di venire in aula, il confronto diretto è migliore di quello a distanza, ma riteniamo importante l’opportunità di non abbandonare uno strumento che ben ha funzionato in epoca Covid”.

Michele Menchetti: “mi chiedo quindi se ci sono ora consiglieri comunali che stanno seguendo il Consiglio comunale e al contempo lavorano. Lo reputo fuori luogo. Anche da remoto andrebbe data assolutamente priorità al nostro ruolo”.

La delibera non è stata approvata perché al momento del voto erano presenti 16 consiglieri.


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