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Attualità giovedì 08 luglio 2021 ore 07:00

Partite Iva, le richieste per garantire il lavoro

Incontro tra il Presidente, l'aretino Gervasi, e i vertici di Apit con la Regione. "Attuare provvedimenti per garantire la continuità di impresa"



AREZZO — L’Associazione Partite del Territorio Italia ha avanzato una richiesta ben precisa alla Regione Toscana, ossia di attuare provvedimenti volti a garantire la continuità di impresa. “Per mesi non ci hanno ascoltato e oggi ne subiamo le conseguenze, con un mercato del lavoro e le assunzioni completamente fermi - dice l'aretino Massimo Gervasi di Apit Italia. 

Si è tenuto ieri l’incontro tra Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Seconda Commissione Sviluppo Economico e Rurale, e i referenti di Apit Italia con il Presidente Gervasi, il Segretario nazionale Raffaele Saviano e la Responsabile Valdera Federica Barabotti. 

Sul tavolo regionale Apit Italia ha portato tre istanze necessarie e prioritarie per garantire il lavoro. La prima sollecitazione alla Regione è quella di provvedere a completare l’invio dei soldi del bonus filiera a tutte quelle imprese che non li hanno ancora ricevuti. La seconda richiesta da parte di Apit Italia è la modifica del bando a fondo perduto a cui tante imprese non hanno potuto partecipare perché non in regola con il Durc per l’anno 2020.

“La nostra proposta - entra nel dettaglio Raffaele Saviano di Apit Italia - è quello di modificare il bando e accettare il Durc con scadenza 31 dicembre 2019. D’altra parte l’emergenza sanitaria ed economica ha negato alle imprese introiti previsti per onorare il pagamento delle tasse, imposte e contributi.” 

Infine, i referenti di Apit Italia chiedono alla Regione un intervento concreto per aiutare le imprese ad assumere persone. “Chiediamo l’introduzione dei voucher oppure l’apertura di un bando regionale - termina Apit Italia - che possa sostenere le imprese nelle assunzioni. Allo stesso tempo però dobbiamo tenere conto delle necessità del momento. In un periodo di incertezza come questo non possiamo chiedere alle imprese di sostenere un carico oneroso come le assunzioni a tempo determinato o indeterminato”.


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