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Attualità venerdì 18 marzo 2022 ore 13:10

Per non dimenticare, 650 aretini vittime del Covid

La Asl ripercorre lo strazio della pandemia nella Giornata nazionale del ricordo. Negli occhi ancora lo striscione "Nonna Rosina non mollare. Ti Amo"



AREZZO E PROVINCIA — Oggi è il 18 marzo. E soprattutto è il giorno in cui tutto il Paese si stringe attorno al ricordo delle persone decedute per la pandemia nella Giornata nazionale. Un ricordo che fa male e continuerà a farne. Perché andare avanti è possibile, ma non lo è dimenticare.

"Il nostro pensiero va ai circa 650 cittadini della provincia di Arezzo morti a causa del Covid, ai loro familiari e ai loro cari. Donne e uomini che mai dimenticheremo, preservando la memoria collettiva di quanto successo. Storie, tutte diverse ed importanti, di persone che hanno combattuto la malattia e per le quali noi, come sistema sanitario, ci siamo battuti con ogni mezzo" dice la direzione sanitaria della Asl Tse.

"Il nostro pensiero corre sul filo del ricordo delle drammatiche giornate in cui le Rsa, luoghi che da sempre custodiscono la nostra memoria incarnata negli anziani ospiti, si sono trasformate in case della sofferenza con interminabili solitudini e perdite dolorose che ci hanno segnato nel profondo. Aldilà dei numeri e delle statistiche, però, ci sono le persone, le famiglie e le comunità" prosegue.

"Nei nostri occhi abbiamo ancora l’immagine dello striscione che, nelle soleggiate giornate di maggio, sventolava sul nostro ospedale. Un telo bianco con una scritta verde 'Nonna Rosina non mollare. Ti Amo'. Messaggio semplice e forte di una nipote alla nonna. Una bandiera che ha ondeggiato al vento per oltre un mese mentre, nei nostri reparti, si consumava la drammatica battaglia di Rosina contro un virus inesorabile" ricorda ancora l'azienda sanitaria con commozione.

"Oggi abbiamo imparato a convivere con il virus, a curarci e vaccinarci da esso, ma non potremmo mai abituarci alla sua violenza e al dolore che è in grado di provocare. In questa giornata di strazianti ricordi dobbiamo soprattutto rispettare ed onorare la memoria di queste persone che non ce l’hanno fatta, e fare tesoro delle loro storie, imparare dalle loro battaglie e dalle sconfitte perché la lotta al Covid è tutt’altro che finita" chiosa, con emozione, la Asl.


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