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Politica mercoledì 05 agosto 2020 ore 16:49

Raddoppio dell'inceneritore, Tenti va all'attacco

L'esponente del Partito Comunista critica aspramente la decisone di portare da 46 a 76mila tonnellate la potenzialità termovalorizzatrice di San Zeno



AREZZO — La Regione Toscana dà il via libera al raddoppio dell'inceneritore di San Zeno e l'esponente del Partito Comunista, Fausto Tenti, spara a zero su Comune, Regione Ato.

In virtù del raddoppio, l'impianto avrà una potenzialità termovalorizzatrice di 76mila tonnellate, contro le 46mila attuali.

Secondo Fausto Tenti, le stime di incenerimento relativamente al territorio aretino, sulle quali si è basata la decisione di ampliare la portata di San Zeno, risalgono a proiezioni fatte nel 2007-2008 che prevedevano una crescita della produzione dei rifiuti che nel 2017 avrebbe toccato le 241mila tonnellate.  Queste previsioni non sono state rispettate e nel 2018 la produzione di rifiuti nell'aretino si è attestata a poco meno di 200mila tonnellate. "Anche la stessa Regione Toscana - sostiene Fausto Tenti - una delle più incenitoriste in Italia (dopo Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna) sentenzia nell'attuale Piano Rifiuti che la percentuale di residui da incenerire possa arrivare al massimo ad un 20% sul totale. E da noi, conseguentamente, risulta ridondante anche l'attuale impianto (197.000 t/a x 20% = 39.400 t/a): ma voler bruciare circa il 39% dei rifiuti urbani totali prodotti nella nostra provincia – con la previsione di un termovalorizzatore da 76.000 t/a – sfugge francamente all'umana comprensione".

Secondo l'esponente del Partito Comunista, non sarebbe stata tenuta in debita considerazione l'analisi dei risultati epidemiologico/sanitari incentrati sull'area dove insiste l'attuale inceneritore dei rifiuti. Pertanto, Fausto Tenti ritiene che dietro la decisone del raddoppio di San Zeno, avallata dalla Regione, ci sarebbero degli accordi politici tra il centrodestra e il centrosinistra.   "Il tutto - conclude Tenti -  per continuare a 'permettere' all'Area Metropolitana fiorentina di non rendersi autosufficiente dal punto di vista impiantistico e proseguire imperterrita a 'servirsi' dei Poli di Podere Rota a Terranuova Bracciolini e di San Zeno ad Arezzo".


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