"SpinOff", l'album dei Tonno nato in lockdown

L'ultimo lavoro dalla band toscana che il 31 agosto aprirà il concerto di Fask all'Anfiteatro. La nostra intervista al gruppo

AREZZO — La band toscana "Tonno" apre, nella splendida cornice dell'Anfiteatro romano di Arezzo, il concerto di Fask il prossimo 31 agosto, in un palcoscenico decisamente d'eccellenza, che in questa estate sta ospitando grandi nomi della musica.

E per loro questo è stato un anno decisamente intenso. E' appena uscito il nuovo album dal titolo "SpinOff", con Woodworm Label. Il primo estratto "Minicanzoni" è stato battezzato dalla playlist cult di Spotify "DNA Alternative".

Un lavoro venuto alla luce durante il blocco causato dalla pandemia, senza che questo venga mai esplicitato, ma se ne percepisce comunque l'influenza. Abbiamo deciso di parlare di questa new entry direttamente con loro.

Il nuovo lavoro è stato autoprodotto durante il lokdown. Per gli artisti in particolare è stato un periodo di stop forzato, di lontananza dal pubblico. Quanto ha influito sulla vostra produzione, nonostante non venga palesato esplicitamente in "SpinOff"?

Per noi ha influito più di quanto ci saremmo immaginati, non tutti i generi musicali sono fatti per stare distanti dal vivere la vita liberamente. Il nostro purtroppo è uno di quelli e per sopravvivere ci siamo dovuti adattare, ma la nostra natura non è cambiata e abbiamo ancora più bisogno di prima di sangue, sudore e lacrime. Poi una cosa che ci manca tanto sono i club medio piccoli in cui potevamo davvero percepire il pubblico durante tutto il live e avere una forte sensazione di dialogo e connessione dall'inizio alla fine.

Parlate di esperienze realizzate con artisti e amici con cui volevate collaborare da tempo. Recuperare del tempo ha cambiato in qualche modo il vostro modo di esprimervi artisticamente?

Ci siamo tenuti compagnia e soprattutto abbiamo chiesto loro aiuto. Nessuna delle canzoni sarebbe mai arrivata a compimento senza un punto di vista esterno che in grado di arricchirla e portarla in direzioni inaspettate. "Spin Off" è stato un esperimento di forma e di metodo: sia a livello di scrittura che di produzione ci ha spinti a mettere in discussione tutto. In realtà però non penso che siamo cambiati, è semplicemente cambiato tutto intorno a noi ( in peggio e forse ci ammazzeremo se le cose non tornano come prima ). A livello artistico in questo momento siamo in cerca di ispirazioni e suoni nuovi ma li stiamo cercando in sala prove e non al pc.

Voglia di evadere, ma anche molta contaminazione e collaborazioni. Come si coniuga tutto ciò, con una pandemia in corso, e l'impossibilità di relazionarsi in maniera diretta?

Uno degli effetti collaterali di questo momento è che finalmente ci siamo resi conto di quanto è superficiale il modo in cui usiamo le tecnologie di comunicazione a nostra disposizione: se si possono usare per guardare video di gatti e inviare foto del cazzo si possono usare anche per scrivere canzoni, concetto banale ma sperimentare in prima persona i modi e le tecniche per trasformare una vaga idea in qualcosa di ascoltabile senza mai incontrarsi è stata una bella sfida. Siamo molto contenti del risultato ed è qualcosa che, anche se costituisce solo un episodio, ha allargato il nostro orizzonte su scrittura e produzione.

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