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Attualità domenica 21 agosto 2016 ore 11:12

Un centro per autistici vicino all'inceneritore

Prende forma un protocollo tra più soggetti, compresa la Asl, per realizzare la struttura in zona San Zeno. La rabbia dell'associazione Autismo Arezzo



AREZZO — Un protocollo d’intesa tra Aisa Impianti SpA, Comune di Arezzo, Ausl Toscana Sud Est e Gestione Ambientale Srl  finalizzato a concretizzare un “Progetto di Comunità dedicato all’inserimento di soggetti adulti affetti da sindrome da spettro autistico (ASD)”. Un protocollo, che è ancora da presentare ma già ha provocato alcune reazioni. Tutte negative. Ne ha parlato il Comitato Elettorale Arezzo “Insieme Possiamo-Lavoro Diritti Beni Comuni”,  bocciando senza e senza ma il progetto. 

Perché? Lo spiega "Insieme Possiamo": "S’intende realizzare individuando quale ambiente idoneo (sic) e dotato di adeguate infrastrutture tecnologiche e ambientali (ari sic) gli spazi di Aisa Impianti e Gestione Ambientale limitrofi all’impianto di trattamento rifiuti di San Zeno ed in particolare parte del terreno non sfruttato e l’immobile ex casa colonica prospiciente la proprietà”.

Quindi, il centro dedicato ai malati di autismo dovrebbe sorgere nei presso dell'inceneritore. "Chapeau, giù il cappello…sono riusciti a trasformare una bella e condivisibile idea di solidarietà, per chi patisce una terribile malattia, in un’operazione di pubblicità ingannevole e nemmeno troppo occulta a favore della loro stupenda creatura, la macchina bruciarifiuti" dice "Insieme Possiamo".

Intanto, sulla pagina Facebook di "Autismo Arezzo" compare un post, a firma del presidente Andrea Laurenzi. "Fin dalla sua comunicazione avvenuta prima informalmente, poi in pubblica seduta di Gruppo Autismo, abbiamo espresso forti dubbi e non solo sulla location ma anche sui tempi, modi e percorso seguito per dare vita a questo progetto. In questi anni abbiamo sempre chiesto con forza di essere informati correttamente e con tempestività sui progetti che riguardano i nostri figli, e questo non perché vogliamo gestire chissà quale potere, ma perché siamo i portatori di bisogni reali. Noi sappiamo, noi conosciamo, noi viviamo e noi vogliamo indicare la strada.

Hanno deciso (per strade a noi non chiare) di investire risorse in un progetto importante e assolutamente meritevole ( e necessario) senza minimamente tenere in considerazione le reali esigenze delle persone autistiche. Noi ogni giorno, da anni, chiediamo il potenziamento delle terapie, l'avvio di progetti nelle scuole, inserimenti lavorativi, progetti per l'età adulta e per il "dopo di noi", e puntualmente per le nostre richieste non ci sono mai i soldi...e poi "Abracadabra", appare il progetto di un centro per autistici adulti, si fanno convenzioni, si stanziano risorse.. e cosa succede ? - si chiede Laurenzi -  Succede che queste premesse ( che possiamo considerare positive, qualcuno potrebbe:dire finalmente qualcosa si muove) si basano sull'utilizzo di una struttura posta in un luogo assolutamente improponibile.  Non voglio scendere nel dettaglio medico scientifico dell'area dell'Inceneritore di Arezzo, anche se qualche idea ce l'abbiamo, ma già il modello progettuale su cui si basa il progetto è ghettizzante già nelle premesse. Perché portare delle persone che già vivono la loro esistenza in un isolamento "naturale" e che hanno quale prima esigenza vitale quella di socializzare, in un luogo così "orribile", inaccessibile e insano ?

Noi come Associazione Autismo Arezzo, rinnoviamo la nostra disponibilità a tutti i soggetti coinvolti per una discussione, questa volta seria. Noi ci siamo. Siamo disponibili ora, come lo siamo stati in passato e lo saremo anche in futuro, ad essere protagonisti, a portare il nostro contributo sia progettuale che pratico. Quello che chiedo, e credo di parlare a nome di tanti amici e familiari, è che le esigenze e la qualità della vita dei nostri figli vengano prima di qualunque interesse politico o propagandistico" conclude Laurenzi.

Simona Buracci
© Riproduzione riservata


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