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Attualità giovedì 20 agosto 2020 ore 07:30

Il Giano bifronte che nasce da una raccolta fondi

L'opera è realizzata dallo scultore Alessandro Marrone e sarà inaugurata il 12 settembre



AREZZO — Un’imponente scultura di “Giano Bifronte” troverà collocazione lungo via Aretina, all'ingresso di Subbiano. 

L'opera è realizzata dal maestro Alessandro Marrone che sta completando i lavori. L'inaugurazione è fissata per le 10 di sabato 12 settembre. L’opera è nata da un’idea dello stesso Marrone nel 2014 e, finanziata da una raccolta di fondi che ha interessato direttamente le realtà del territorio, ha trovato concretizzazione anche grazie alla divulgazione e all’appoggio della locale associazione culturale La Cornucopia, facendo affidamento sul patrocinio del Comune. 

“Giano Bifronte” andrà a rappresentare il simbolo di Subbiano e sarà posto in una posizione strategica alle porte della città. L’opera, i cui lavori sono stati avviati ad inizio 2019, poggerà su un basamento di due metri e avrà un’altezza di oltre quattro metri su cui Marrone ha riprodotto una delle più antiche divinità romane in malte e resine sintetiche, due materiali che garantiscono standard di resistenza e di estetica nel tempo. La scultura è inoltre arricchita da simboli arcaici e da un alfabeto immaginario ispirato all’idea di visioni futuristiche, andando a creare un ideale collegamento tra diverse epoche che è espresso dal doppio volto di Giano Bifronte, con il giovane che sarà orientato in direzione del Casentino e con il vecchio che volgerà lo sguardo verso Arezzo. 

La realizzazione del monumento è stata preceduta da una raccolta di fondi a cui hanno aderito numerosi cittadini e imprese del territorio, tra cui spicca il main-sponsor Nova Verta (realtà di livello internazionale che ha confermato la propria sensibilità verso il territorio), la Lc Group, la Caem, la Officina Bianchi e la Magi Mario, i cui nomi saranno ricordati in una targa posta nel basamento.

"La realizzazione del “Giano Bifronte” - spiega Marrone - è stata possibile in virtù di una rete che ha coinvolto numerose realtà del territorio e che ha fatto affidamento sulla generosità di molti donatori che hanno favorito la concretizzazione del progetto e che, per questo, vogliamo ringraziare. Questa imponente opera contiene molti riferimenti simbolici alla tradizione e all’identità locale, con un filo che unisce passato e futuro rappresentato dal doppio volto che darà il benvenuto a Subbiano per tutti coloro che arriveranno da Arezzo e l’arrivederci da Subbiano per tutti coloro che transiteranno dal Casentino".


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