Attualità venerdì 31 maggio 2024 ore 17:00
Un nuovo sportello per la tutela del malato
Informazioni e assistenza saranno garantite dalla FAP Acli insieme al Tribunale per i Diritti del Malato di Arezzo
AREZZO — Una sinergia per la tutela della salute di ogni individuo e l’accesso alle cure nei giusti tempi. La FAP - Federazione Anziani e Pensionati delle Acli ha attivato un nuovo servizio in collaborazione con il Tribunale per i Diritti del Malato di Arezzo finalizzato a fornire informazioni e assistenza ai cittadini in ambito socio-sanitario. La comune volontà è di garantire il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che riconosce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività con cure gratuite per gli indigenti, ma questo dettame è spesso disatteso per le lunghe liste di attesa che spingono a rivolgersi alla sanità privata, che limitano la cultura della prevenzione e che creano disparità tra individui.
Il primo impegno di FAP Acli e Tribunale per i Diritti del Malato sarà orientato a fornire una guida ai cittadini per l’abbattimento di questi tempi. Fondamentale, in quest’ottica, è riporre attenzione verso il codice di priorità della prenotazione indicato dal medico curante nella ricetta che spazia dall’urgenza di appuntamento entro settantadue ore fino alla richiesta di esami in centoventi giorni. Una legge nazionale del 1998 prevede che, se i tempi prestabiliti non sono rispettati, il cittadino possa richiedere una visita intramoenia in libera professione con gli stessi costi previsti dal Servizio Sanitario Nazionale in regime ordinario. «L’impegno congiunto - spiega Paolo Formelli della FAP Acli, - sarà di sostenere le attività del Tribunale per i Diritti del Malato e di darne risonanza tra i nostri soci e attraverso i nostri sportelli, indicando le modalità per l’abbattimento delle liste di attesa che limitano l’affermazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione, creando disparità tra i cittadini che possono e i cittadini che non possono permettersi di ricorrere alla sanità privata. Rilanciamo, dunque, l’urgenza di uno sforzo condiviso per una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata».
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