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Attualità sabato 11 aprile 2015 ore 10:00

Cani, attenzione alle esche avvelenate

​Decoro della città e civile convivenza tra uomo, animale e ambiente. E’ l’obiettivo dell’iniziativa organizzata per domenica 19 aprile



AREZZO — La giornata è ideata dal Comune, Provincia, Asl e tutte le associazioni ambientaliste e animaliste che, oltre ad agire con guanti, palette e sacchetti, vogliono dimostrare che è necessario rispettare le regole e avere atteggiamenti più educati per il bene della comunità e dell’ambiente.

“Stiamo avviando insieme un percorso di sensibilizzazione che migliori la tutela degli animali domestici, i comportamenti dei loro proprietari e il rispetto di coloro che non li hanno e non gradiscono la loro presenza”. Così l’assessore all’ambiente Paolo Fulini presenta l’iniziativa che è anche l’occasione per fare il punto sul lavoro fatto e sui progetti futuri relativi alle esche avvelenate e alle deiezioni dei cani.

“Il picco delle esche avvelenate si è verificato nel 2013 nella zona Marchionna e Villa Severi prosegue Fulini -  In tale periodo sono state rinvenute oltre 30 esche avvelenate contenenti stricnina, come rilevato dalle analisi dell’istituto zooprofilattico di Firenze. Grazie al lavoro degli enti preposti e l’impegno delle associazioni in questo anno e mezzo, possiamo affermare che il problema in ambito urbano è stato risolto. Importante in questo senso il contributo di Ira, cane addestrato alla ricerca di esche avvelenate, femmina di pastore belga di 3 anni”.

Abbiamo costituito una squadra di 6 persone – interviene Antonio Rauti dell’associazione Nature and Horse – e perfezionato le tecniche di ricerca delle esche avvelenate sia in ambito urbano che in ambito boschivo con il costante supporto di Polizia Provinciale, Polizia Municipale, servizi veterinari di Provincia e Asl e associazioni del territorio. E, ovviamente, di Ira. La presenza di esche avvelenate, soprattutto in ambiti urbani e nei parchi pubblici frequentati anche da bambini, è molto pericolosa perché, se ingerite, possono provocare vere e proprie tragedie”.

“E’un fenomeno che richiede particolare attenzione – ricorda il Vice Comandante della Polizia Provinciale Pierfrancesco Pedone. Servono attività di prevenzione ma anche di sensibilizzazione e di educazione. Nel territorio provinciale abbiamo ricevuto oltre 350 segnalazioni delle quali il 20% circa nelle aree urbane con un apice del 40% rilevato proprio nel 2013. Ci sono cause diverse del fenomeno tra zone urbane ed extraurbane se si considera che oltre il 50% dei casi di avvelenamento si verificano in città, probabilmente a causa di vicinato e di intolleranze alle specie domestiche”.


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