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Attualità giovedì 18 gennaio 2018 ore 16:37
Etruria, il Comune di Arezzo ci riprova
Il Comune ripresenterà la richiesta di costituzione di parte civile nel processo per il crac dell'istituto. E valuta una causa contro i Boschi
AREZZO — Il sindaco Alessandro Ghinelli ha confermato di voler ripresentare a nome dell'amministrazione comunale la richiesta di costituzione di parte civile nel processo per bancarotta a carico degli ex vertici di Banca Etruria. Una prima richiesta è stata respinta.
"Il crac di Banca Etruria ha creato danni economici ad Arezzo - ha spiegato il sindaco - il cui sistema economico era totalmente legato alla banca del territorio. Le banche, in una città piccola come Arezzo, svolgono un ruolo fondamentale e il loro azzeramento è deleterio per la città stessa".
Ghinelli ha confermato quanto già dichiarato in un'intervista televisiva in merito all'avvio di un procedimento legale contro la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio del Pd Maria Elena Boschi e il padre Pieluigi, ex vicepresidente di Banca Etruria, per il danno di immagine che Arezzo ha subìto a seguito delle inchieste sull'istituto in cui Boschi senior è coinvolto. "Se ci saranno o non ci saranno i presupposti lo diranno i nostri legali, è una questione da verificare nei prossimi mesi - ha spiegato il primo cittadino - Ma non c'è alcun intento persecutorio nei confronti di Maria Elena Boschi. E non è una manovra elettorale. Ognuno ha il suo stile".
“Ritengo che tutti i profili, sia di natura politica che di natura giudiziaria per individuare i veri responsabili di questa situazione vadano percorsi - ha precisato il sindaco Ghinelli in una nota - Ho dato mandato all'ufficio legale affinché studi la maniera più opportuna per procedere nei confronti di Maria Elena Boschi e del padre Pier Luigi, all'epoca dei noti fatti rispettivamente Ministro per le Riforme isituzionali e Vicepresidente dell'istituto di credito, al fine di valutarne i profili di responsabilità per quanto riguarda il danno patrimoniale connesso alla perdita di chance e il danno d'immagine di cui ha sofferto e sta ancora soffrendo la Città”. “Il danno patrimoniale sofferto dal tessuto produttivo aretino al quale, dall'oggi al domani, è venuta meno la banca di riferimento territoriale, è indiscutibile - ha concluso il primo cittadino. Questo sta avendo conseguenze gravissime sulla crescita e sul benessere del territorio. Un motivo in più, e concreto, per essere convinti di procedere ad una verifica di responsabilità da parte del nostro ufficio legale”.
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