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Cronaca venerdì 07 maggio 2021 ore 16:41

Opere d'arte rubate, recuperato prezioso reperto

Si tratta di una terracotta realizzata da Agnolo di Polo agli inizi del XVI secolo e trafugata nel 2004 da una cappella privata di Arezzo



FIRENZE — Il reparto "Tutela del Patrimonio Culturale" è un nucleo di Militari specializzati nella ricerca di opere d'arte rubate. Con sede a Firenze svolgono attività in tutta Italia ma sovente sono costretti anche a recarsi all'estero per recuperare i preziosi cimili rubati da case, musei, chiese e cimiteri. 

Proprio in una cappella privata della provincia di Arezzo nel 2004 venne rubata una scultura di Agnolo di Polo. L'opera è stata rintracciata a Firenze. I militari sono intervenuti dopo  che l'ultimo possessore del bene, un 64enne risultato acquirente in buona fede, aveva richiesto una verifica. 

La scultura è una terracotta raffigurante “Madonna col Bambino”, inizi XVI sec., attribuita al Maestro Agnolo di Polo, scultore toscano di scuola verrocchiesca. La scultura di Agnolo di Polo venne asportata il 23 maggio 2004 da una cappella privata di Arezzo. I proprietari denunciarono l’episodio ad una locale caserma della Guardia di Finanza che inviò la documentazione relativa al furto e la fotografia del bene asportato al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Le indagini hanno consentito di appurare che, negli anni, l’opera è stata commercializzata più volte in buona fede tra appassionati d’arte residenti in Toscana e nel Lazio.

In base al report delle attività del 2020 si evince che nonostante i furti di opere d'arte siano in diminuzione in Toscana, così come in tutta Italia, il luoghi maggiormente presi di mira dai criminali sono proprio gli edifici religiosi ricchi di beni ed oggetti artistici, spesso facilmente commerciabili, dislocati soventemente in zone periferiche o rurali.

Nel 2020, condizionato dal periodo emergenziale, sono stati rafforzati i servizi di controllo del territorio con attività preventive finalizzate a garantire la prevenzione dei reati in danno dei musei, dei principali monumenti nazionali e delle chiese. Le pattuglie a piedi e automontate dei Militari dello speciale reparto dell’Arma, tra marzo e aprile hanno contattato giornalmente i Parroci per raccogliere informazioni su eventuali esigenze e criticità inerenti la sicurezza anticrimine dei luoghi di culto, secondo le indicazioni contenute nelle “Linee guida per la Tutela dei beni culturali ecclesiastici” disponibili sul sito www.carabineri.it, edite dal Ministero della Cultura, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Le attività di contrasto dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze agli illeciti, che con i luoghi della cultura chiusi e le attività altalenanti nei mercati hanno anche visto il commercio adattarsi ai nuovi orientamenti di vendita, spostandosi su modalità a distanza, hanno consentito il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici di pregevole fattura ed il cui valore viene quantificato in circa un milione e cinquecentomila euro. Inoltre, sono state sequestrate opere d’arte contemporanea contraffatte che, qualora immesse sul mercato come autentiche, avrebbero potuto fruttare indebiti guadagni, stimati in trecentosettantamila euro.


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