I jeans nell’armadio
di - giovedì 27 gennaio 2022 ore 09:00
Per i nati della mia generazione, ma non solo, entrare a Barberino di Mugello è come entrare nel proprio armadio. Lì dove stanno i jeans: pantaloni, camicie, giacconi, giubbotti. A ben guardare ne indosso ancora un paio, me ne accorgo scrivendo, guardando i pantaloni, per curiosità. Dietro, il marchio è ben visibile: Rifle. Visibile come il grande stabilimento all’ingresso di Barberino di Mugello. Siamo in tanti, dunque, almeno dal punto di vista del casualwear, ad essere entrati a Barberino.
Per i nuovi nati, invece, ben diversi saranno i ricordi. Il grande stabilimento che accoglieva i turisti, difatti, è ad oggi una scatola vuota (quella piena, dell’Outlet, è poco più a valle). Nonostante gli sforzi fatti per rilanciare il marchio il fallimento della Rifle è stato decretato nell’ottobre 2020. I prossimi armadi non racconteranno più la storia di Barberino di Mugello e di uno dei marchi simbolo della qualità made in Italy. Ci penseranno forse i frigoriferi? Ma sì: Barberino di Mugello è infatti uno tra i luoghi di passaggio della Via del Latte, percorso pensato da Mukki attraverso il Mugello - che unisce Barberino di Mugello a Vicchio, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve e Firenzuola - per abbinare l’interesse per il paesaggio alla visita gastronomica, la visione di un castello a quella, altrettanto accogliente, di una stalla. Per gli affezionati delle due ruote, il viaggio può addirittura arricchirsi grazie ad una serie di appositi itinerari proposti dal distretto cicloturistico “Mugello in Bike”. Attualmente le parte informatica soffre di qualche inconveniente e la card del cicloturista in Mugello non è utilizzabile ma la speranza è che a breve, con il ritorno della primavera, i problemi siano risolti.
Al di là dei jeans la mia sosta a Barberino di Mugello ha una ragione prettamente teatrale ed ora che ne scrivo posso affermare con certezza che il Teatro Corsini - anche cinema - è uno dei luoghi che non passano inosservati: da un lato, quello frontale, per la vicinanza alla scintillante Piazza Cavour e la programmazione della Compagnia Catalyst, una delle più attente al benessere dei propri ospiti, in teatro e fuori, che abbia mai incontrato; dall’altro, quello posteriore, per il grandioso murale che dà forme e colori ad una tra le forze più potenti del teatro, l’immaginazione, e che proprio non riesce a non essere visibile data la vicinanza al più importante parcheggio gratuito del borgo.
Per i nati della mia generazione con i jeans, che abbiano voglia di muovere le gambe, non mi resta da segnalare che la Via degli Dei, percorribile anche in piccola parte dal Monte Fò, “da cui un facile sentiero si inerpica tra i boschi e incontra pezzi di basolato romano della via Flaminia Militare, realizzata oltre 2000 anni fa (187 a.C.)” (dal sito www.mugellotoscana.it). E che, dietro l’angolo, c’è pure un lago, il Lago di Bilancino. Qualcosa che è stata messa sopra a un’altra cosa all’ingresso di Barberino di Mugello, quasi come un paio di jeans.