Attualità martedì 07 settembre 2021 ore 10:20
Il pediatra “a scuola con il doppio turno”
Italo Farnetani propone per gli alunni l’alternanza mattina pomeriggio e non solo per evitare le ‘classi pollaio’
AREZZO — Manca pochissimo al rientro in classe e il noto pediatra Italo Farnetani lancia un’idea: a scuola con il doppio turno, alternando per ogni alunno una settimana al mattino e un'altra al pomeriggio. Non solo per evitare i rischi associati alle 'classi pollaio', a eventuali 'ingorghi' in entrata e uscita e al sovraffollamento dei mezzi di trasporto, ma anche per assecondare i naturali ritmi crono-psico-biologici dei ragazzi. Con vantaggi per l'apprendimento, la memoria e il rendimento, considerando che "è nelle ore pomeridiane che i ricordi si fissano".
"Propongo i doppi turni scolastici - spiega il medico all'Adnkronos Salute, da un lato - perché una diversificazione degli orari di ingresso e uscita a scuola diminuirà l'affollamento a livello di spostamenti e trasporti e permetterà un maggiore distanziamento nelle aule e nei vari servizi scolastici".
Ma oltre a un guadagno in termini di "migliore prevenzione" contro il Covid, dall'altro lato l'esperto prospetta "un vantaggio dal punto di vista dell'apprendimento". Sotto questo aspetto "non c'è alcuna controindicazione nel fare lezioni al pomeriggio", assicura infatti Farnetani. Che anzi descrive possibili benefici in pagella.
"Al mattino – sottolinea il pediatra – le prime 2 ore di lezione sono le meno produttive per l'apprendimento, perché fino alle 10 l'alunno non ha ripreso completamente la propria attività dopo la pausa notturna. L'apprendimento inizia a essere efficace dalle 10.30-12.50, momento in cui prevale la memoria a breve termine: in pratica, gli alunni capiscono bene la spiegazione, ma devono rinforzare l'apprendimento al pomeriggio". E proprio "dalle 15 alle 17-18 prevale la memoria lungo termine: oltre a capire" quello che viene loro spiegato, i ragazzi "memorizzano meglio le nozioni presentate durante la lezione".
Pertanto, secondo Farnetani "una programmazione didattica che tenga presente questi ritmi determinerà un miglior rendimento scolastico". Meno rischi Covid, voti più alti.
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