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Attualità martedì 24 agosto 2021 ore 10:25

Apertura scuole, per Farnetani meglio ad ottobre

Secondo il medico aretino uno slittamento delle lezioni consentirebbe la vaccinazione del 10% in più della popolazione



AREZZO — Tutto pronto per il ritorno in classe. La fatidica prima campanella suonerà il 13 settembre in tutta Italia. Sono i giorni degli ultimi preparativi e anche delle vaccinazioni ad hoc per gli studenti. Secondo il noto pediatra aretino Italo Farnetani "far slittare di 20 giorni il ritorno fra i banchi dei ragazzi, spostando a lunedì 4 ottobre il primo giorno di scuola, garantirebbe innanzitutto un meteo più clemente, ma soprattutto si ripartirebbe avendo nel Paese il 10% di vaccinati in più, se si tornasse al ritmo di 500mila somministrazioni giornaliere".

"Nel 2014 - spiega Farnetani all'Adnkronos Salute - era stata avanzata una proposta da parte di alcuni parlamentari di ritardare l'apertura dell'anno scolastico al primo ottobre. E io mi ero già allora dichiarato favorevole, in quanto la seconda metà di settembre è solitamente caratterizzata da alte temperature che determinano uno stress per gli alunni, ritardando l'acquisizione dei ritmi cronobiologici scolastici che vanno riacquisiti dopo la pausa estiva".

In tempi di Covid "a questa soluzione sarebbe associato anche il vantaggio di poter effettuare più di 10 milioni di vaccinazioni", procedendo al ritmo di mezzo milione di vaccini nei 20 giorni tra il 13 settembre e il 3 ottobre. "Tale cifra rappresenta circa il 10% della popolazione italiana vaccinabile (da 12 anni in su)".

Così le scuole, con tutto il carico di spostamenti e contatti interpersonali che si portano dietro, ripartirebbero in un contesto più protetto, osserva Farnetani: "Abbiamo infatti un netto aumento della copertura vaccinale con un abbassamento del rischio di contagio sia a scuola sia nella fase dei trasporti quando si mettono in movimento - fra alunni, genitori o altri parenti, docenti e personale scolastico - circa 20 milioni di persone al mattino e altri 20 milioni all'uscita. E' dunque evidente che aver somministrato la considerevole cifra di 10 milioni di dosi in più avrebbe un peso".


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