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Autonomia, Zaia “Non voglio neanche pensare che possa saltare il banco”
ROMA (ITALPRESS) – “Io sono un inguaribile ottimista, penso che arriveremo a definire la legge. Mi spiace solo che questa riforma così importante sia bollata come una minaccia all’unità nazionale. Mi pare anche un atteggiamento irrispettoso nei confronti del capo dello Stato. Che è il garante della Costituzione e ha firmato la legge”. E’ il […]
ROMA (ITALPRESS) – “Io sono un inguaribile ottimista, penso che arriveremo a definire la legge. Mi spiace solo che questa riforma così importante sia bollata come una minaccia all’unità nazionale. Mi pare anche un atteggiamento irrispettoso nei confronti del capo dello Stato. Che è il garante della Costituzione e ha firmato la legge”. E’ il pensiero del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in una intervista al Corriere della Sera nel giorno in cui approda all’aula della Camera l’Autonomia differenziata. “Su questa riforma ci sono dei pregiudizi che dovremo superare. Dovremo parlare al popolo del Sud che viene quotidianamente bersagliato da informazioni negative. Ma non è onesto far credere ai cittadini che questa sia un’operazione sovversiva che spacca il Paese. Non è la verità. Le discussioni entro la maggioranza sono sempre costruttive. Ma che salti il banco, nemmeno voglio pensarlo. L’Autonomia è il grande contributo della Lega al Paese, ma non è un blitz ma un segno di grande coerenza di questo governo. E’ un dibattito democratico che deve avvenire dentro al Parlamento e ci sono tutti i presupposti per un bel lavoro a favore di tutti. Peraltro, l’Autonomia è un pilastro del programma di governo, così come il premierato. Ripeto: che salti il banco nemmeno voglio pensarlo”. Sul fatto che molti governatori del Sud sono scettici sulla riforma: “I miei colleghi governatori, del Sud e del Nord, li ho sempre sentiti dire che volevano piu competenze. Questa è l’Autonomia. Ed è normale: l’Autonomia non ha fatto alcun danno, non è responsabile di chi si deve curare fuori regione, dei dissesti finanziari, del fatto che in alcune zone d’Italia non ci sia l’acqua potabile e della spazzatura in strada. Questo, semmai, è figlio dei centralismo. Per questo mi aspetterei una rivoluzione contro: mantenerlo è un caso da manuale di sindrome di Stoccolma”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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