Elezioni 2020 martedì 08 settembre 2020 ore 22:17
La Russa: “In Toscana è ora di stare al governo”
Il vicepresidente del Senato a Cesa inaugura il Circolo "Valdichiana Tricolore" e rilancia la sfida per Arezzo: “Città molto importante, come Firenze”
MARCIANO DELLA CHIANA — Arriva a Cesa quando il sole dispiega l'ultima scia rossa nel cielo. Via Berlinguer oggi è affollata e salta all'occhio guardando la grande insegna che campeggia al primo piano di uno stabile dove sfilano in sequenza un bar-tabacchi, una scuola di danza e balli latino-americani con l'immancabile “zumba”, un centro fisioterapico. Momenti diversi della vita, ma rappresentativi della quotidianità, delle necessità e dei piaceri delle persone.
“Circolo Valdichiana Tricolore” è scritto sull'insegna che affaccia nella via dedicata al segretario del Pci, da queste parti, nel cuore della rossa Toscana, indimenticato e spesso rimpianto leader politico, icona di una stagione che sembra un secolo fa.
L'occasione è solenne: si inaugura il “quartier generale” di Fratelli d'Italia punto di riferimento in Valdichiana per il popolo di Giorgia Meloni e dei maggiorenti aretini del partito, a cominciare da Francesco Macrì che fa gli onori di casa insieme ai candidati alle elezioni comunali e regionali.
Ignazio La Russa è qui per tagliare il nastro e testare il polso di una campagna elettorale che, forse per la prima volta, colloca la regione “cassaforte” (di consensi) del Pd nella casella delle “piazze in bilico”. Sarà il voto a dirlo e non a caso La Russa evita di avventurarsi in pronostici, anche se rileva, con tanto di ghignata soddisfatta: "I sondaggi dicono che quelli di sinistra stanno morendo di paura”.
La cifra politica della tornata elettorale per il vicepresidente del Senato è chiara: “Finalmente è possibile anche in questa regione, arrivare a un'alternanza democratica. Al di là delle differenze sostanziali, profonde, tra noi e la sinistra, in democrazia c'è una necessità: dopo un po' di tempo, chi è al governo deve andare all'opposizione perchè è appesantito, ha troppe mani in mille posti, perchè la gente vuole un cambiamento per sperare di migliorare”.
E se finora il “sorpasso” è rimasto una “chimera” per dirla con il simbolo di Arezzo, La Russa è convinto che “oggi sia possibile. Il solo fatto che la Regione sia in bilico, ha messo quelli della sinistra in ambasce; stanno tremando di paura, non sanno immaginarsi al di fuori delle stanze dei bottoni; questo è un male perchè non puoi fare politica solo per stare al governo. Noi stiamo al governo e stiamo all'opposizione, ma qui in Toscana adesso è giunto il momento di stare al governo”.
Nella partita per il governo regionale, Arezzo rappresenta uno snodo strategico: la vittoria di Ghinelli (se ci sarà) potrebbe provocare un effetto domino su Firenze, dopo Pisa, Pistoia e altre città strappate alla sinistra. La Russa ci tiene a dire che nel suo giro elettorale ha scelto Arezzo perchè “da che mondo è mondo, in Toscana questa città è sempre stata una realtà non solo importante ma autonoma, anche da Firenze e la storia lo dimostra”.
Rafforza il concetto con una digressione sul dialetto - “l'unico dialetto toscano è quello aretino” - e in questo cerca sponda in Franceso Macrì che sta al suo fianco e sorride; i militanti approvano con un lungo applauso.
Digressioni dialettali a parte, La Russa rimarca la centralità di Arezzo nella sfida elettorale parlando di città “decisiva. Non a caso nel mio giro elettorale toscano, il mio punto di riferimento sono il mio amico Francesco Macrì e la realtà aretina che per me è molto importante; non voglio dire più di Firenze ma al pari del capoluogo toscano. Aggiungo che mentre a Firenze basterà cercare di arrivare vicini al pareggio, qui dobbiamo andare avanti, essere in testa”.
Le bandiere tricolore danzano nel vento che annuncia la sera: il taglio del nastro dice al popolo di Fratelli d'Italia che c'è un luogo nuovo dove fare politica e un progetto sul quale impegnarsi. I telefonini “impazziscono” davanti a La Russa: è il momento dei selfie destinati a navigare nel mare magnum dei social.
Lucia Bigozzi
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