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Sport lunedì 17 aprile 2023 ore 10:55

Manzo,Giovannini, Indiani: uomini d’oro dell’Arezzo

Arezzo in C - il presidente Manzo

Il presidente, il direttore e l'allenatore sono gli artefici del ritorno in serie C. Con questo terzetto il Cavallino può continuare a sognare



AREZZO — Alò che C siamo è la frase scritta riportata sulle maglie indossata dal Presidente Manzo, il condottiero Indiani, giocatori e tutti i componenti della società. Un Cavallino rampante accanto alla scritta e sul retro tutti i nomi dal Presidente al magazziniere tutti protagonisti di questa vittoria nell’anno del Centenario.

Nemmeno il tifoso aretino più ottimista avrebbe sognato un finale più bello. Vincere un campionato non è mai semplice e in serie D, dice Indiani, le difficoltà sono ancora più grandi e se lo dice lui che ne ha vinti 10 ci possiamo credere.

Una cornice stupenda con oltre 6.000 tifosi amaranto presenti allo stadio per rendere onore alla squadra che regala la promozione ad una piazza calcistica come quella di Arezzo alla quale il calcio dilettantistico stava molto ma molto stretto per tradizione e tifoseria.

Due anni di purgatorio serviti al Presidente Manzo per capire il calcio e confrontarsi con collaboratori e tifosi sugli errori commessi all’inizio della sua avventura amaranto.

Guglielmo Manzo attento e intelligente nelle analisi ha capito che nel calcio nessuno arriva ed ha la verità in mano ma sono necessarie esperienza, capacità e tanta pazienza. A volte non basta nemmeno tutto questo perché come si dice la palla è rotonda e non va sempre dove vorresti o dovrebbe andare ma questa volta tutto è andato a buon fine.

La felicità di Guglielmo Manzo davanti alle telecamere è contagiosa lui ha fatto tesoro di tutto questo e oggi guida una società sana che rientra nel calcio dei professionisti dalla porta principale. Umiltà e tanto lavoro hanno dato ragione a lui e i suoi collaboratori. Dopo gli errori, ha preso in mano in prima persona la società e conoscendo l’obbiettivo che voleva raggiungere si è affidato al migliore: Paolo Giovannini.

Paolo Giovannini si sapeva essere un maestro nel suo ruolo e così è stato. Sempre misurato nelle dichiarazioni ha scelto l’allenatore più forte costruendo una squadra quasi perfetta a settembre diventata grandissima dopo il mercato invernale andando a migliorare ogni piccolo dettaglio della rosa azzeccando tutte le mosse che hanno fatto la differenza nella seconda parte del campionato. Il Direttore Generale è un valore aggiunto per la società amaranto, il Presidente lo sa e per questo lo ha blindato, lo sanno tutti compreso il nuovo patron del Livorno che farebbe di tutto per portarlo all’Ardenza per ripetere l’impresa fatta dal Cavallino. Giovannini sceglie a sua volta il migliore Paolo Indiani. Una coppia collaudata dove l’intesa e gli obbiettivi sono comuni.

Paolo Indiani il condottiero amaranto ha plasmato una rosa tutta nuova fatta di giocatori giovani che ha fatto crescere velocemente in una piazza difficile dove contava solo vincere.

Tutta la pressione che c’era ad Arezzo è stata uno stimolo a fare meglio e dare tutto ogni giorno in allenamento, ogni domenica in campo. Il mister ha costruito e guidato un gruppo forte unito senza mai una voce fuori dal coro anche nei momenti difficili come quello di Terranuova.

Arrivare alla stella (10 campionati vinti) è un grandissimo risultato è la “decima” in una piazza come quella aretina consegna Indiani nell’Olimpo.

Indiani ci ha fatto divertire, la sua squadra ha sempre pensato alla vittoria attraverso il gioco, regalando ogni domenica ottime prestazioni anche nella sconfitta (solo 4 in 31 gare) raccogliendo applausi dai tifosi.

La serie D, afferma Indiani, è forse il campionato più difficile in assoluto perché sale di categoria solo la prima e tutto il resto non conta. Vincere ad Arezzo dove la storia non era mai stata a favore aumenta il valore del successo finale.

L’amore dei tifosi verso il Cavallino batte forte, vedere lo stadio “Città di Arezzo” con più di 6.000 spettatori dimostra che la piazza vale non solo la C ma molto di più.

Sognare non costa nulla ma il Presidente vuole una società forte sana che sappia crescere passo dopo passo e questo è il migliore messaggio per il futuro dell’Arezzo e i suoi tifosi, con questa mentalità giornate come quella di ieri si possono sognare ad occhi aperti.

Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata


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Arezzo in C - il presidente Manzo
Arezzo in C - Mister Indiani
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