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Attualità giovedì 02 marzo 2023 ore 17:55

Ai Cas di Arezzo entra in azione il "tutor civico"

I centri di aggregazione tornano con degli incontri mirati ad essere luogo di confronto su salute, sicurezza, lotta alle truffe, risparmi



AREZZO — Superata l'emergenza Covid è tempo per i centri di aggregazione sociale di riprendere la loro strada come punti di diffusione ed informazione per i cittadini di Arezzo su temi centrali come la salute, la prevenzione, la sanità, la sicurezza sociale, la lotta alle truffe e il tema legato al risparmio e al rapporto con le banche. 

Da qui una calendarizzazione proposta a tutti i 23 centri e che l'Amministrazione comunale ha costruito in collaborazione con la Polizia Municipale, la ASL e la Banca d'Italia su questioni che sono all'ordine del giorno e che interessano tutti gli aretini. Ogni centro si trasformerà in un luogo di informazione e divulgazione e sarà quindi una sorta di spazio civico di confronto tra cittadini ed istituzioni. Ma non solo: la vera novità è la nascita del "tutor civico" e cioè di una figura, dipendente del Comune di Arezzo ed incardinato nel settore delle politiche di coesione sociale, che sarà il riferimento per tutti i centri di aggregazione sociale e che sarà anche il punto di connessione tra i cittadini e l'amministrazione: una sorta di facilitatore che metterà in pratica tutte quelle azioni perché il rapporto sia sempre più all'insegna del Km zero.

“Il "tutor civico" è una sperimentazione che vuol rafforzare i centri di aggregazione come spazi di cittadinanza e come cinghia di trasmissione tra cittadini e istituzioni - commenta il vice sindaco Lucia Tanti -. Questa è la funzione che per me hanno i centri di aggregazione sociale e che intendo rafforzare sempre di più. Sono invece contraria a chi vorrebbe trasformare - o far tornare, in alcuni casi- queste esperienze ad un passato dove, per tradizione, una parte politica ne faceva quasi una casa propria nè è possibile pensare di trasformare questi luoghi in consigli comunali di quartiere non eletti da nessuno. Se è legittimo, ed io sono tra questi, rimpiangere le circoscrizioni e spingere perché oltre alla elezione diretta delle province tornino i consigli di circoscrizione, non è legittimo "giocare" alla rappresentanza in contesti che non hanno l'avallo elettorale nè il mandato popolare. I Cas oggi sono dei luoghi importanti da riempire di contenuti ma non possiamo inventarci di farli diventare consiglini comunali di non eletti”, conclude il vice sindaco.


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