Lavoro martedì 07 agosto 2018 ore 17:10
Sei Toscana, bufera sul blocco degli interinali
Il gestore dei rifiuti ha annunciato lo stop al rinnovo dei contratti e 45 assunzioni entro ottobre in forza delle nuove norme del decreto dignità
AREZZO — C'è polemica attorno alla decisione di Sei Toscana, l'azienda che gestisce il servizio rifiuti nei territori di Siena, Arezzo, Grosseto e in sei comuni del livornese, di non rinnovare i contratti interinali. La ragione starebbe nel nuovo contesto normativo creato dal decreto dignità che proprio oggi è stato approvato in via definitiva al Senato diventando legge.
L'azienda ha incontrato i sindacati a Siena. Al centro, si legge in una nota, "la situazione a seguito del mancato rinnovo dei contratti interinali, in un nuovo contesto normativo che coinvolge tante realtà aziendali e che ad oggi non prevede una fase transitoria in cui poter riprogrammare l'organizzazione dei servizi". Una decisione che ha sollevato critiche. Prima di tutto sui numeri: per il segretario della Fit Cisl di Siena Pierluigi Ballerini i precari interessati dal blocco sarebbero infatti 464 mentre per l'azienda sono 250 quelli impiegati. Per Ballerini, "sostenere che la colpa sia del Decreto dignità" approvato dal governo "a noi appare solo come una strumentalizzazione".
Sei Toscana ha spiegato che saranno in ogni caso assunti 45 lavoratori a tempo indeterminato entro il 1 ottobre. Si tratta, ha detto l'azienda, di "lavoratori interinali selezionati da un elenco condiviso con i sindacati, tra coloro che hanno avuto contratti con la società negli ultimi anni, e che provengono dalle diverse zone della Toscana del sud". Saranno impiegati "come addetti alla raccolta e allo spazzamento".
Per il momento il tavolo con i sindacati è stato aggiornato a settembre per "valutare, anche alla luce degli sviluppi normativi, una nuova organizzazione del lavoro in linea con quanto previsto dal nuovo piano industriale". Intanto a criticare la scelta dell'azienda è il presidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli che definisce la scelta di Sei Toscana "una strumentalizzazione del decreto dignità a danno dei lavoratori del comparto rifiuti" con "l'impressione che si voglia sostituire il personale somministrato con quello, meno pagato, delle cooperative sociali per risparmiare su stipendi e contributi".
A richiamare Sei Toscana è anche l'Ato rifiuti Toscana sud che chiede in una nota "un immediato ripristino della piena continuità del servizio di raccolta rifiuti su tutto il territorio dell'Ambito, non solo per precisi obblighi contrattuali ma anche per doveroso rispetto delle amministrazioni comunali e della cittadinanza". E' il direttore generale dell'Ato Paolo Diprima a esprimere preoccupazione dopo le segnalazioni di "diffusi disservizi nella raccolta dei rifiuti" che "riguardano principalmente i servizi di carattere domiciliare dove il raggiungimento di un efficiente servizio richiede che il personale preposto sia adibito all'incarico con continuità e stabilità nel tempo". La preoccupazione, prosegue la nota, riguarda anche "la scelta del gestore, adottata senza preventiva informativa all'Autorità e ai Comuni, di un massiccio ricorso a forme di reclutamento straordinarie e temporanee quali il lavoro interinale, anche per servizi a diretto contatto con la cittadinanza e con assoluta esigenza di continuità".
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