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Attualità giovedì 28 giugno 2018 ore 12:11
I giovani si prendono cura dei beni comuni
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Ventotto progetti di recupero di immobili e giardini abbandonati su tutto il territorio finanziati dal bando promosso da Cesvot e Regione Toscana
FIRENZE — Ammonta a 140mila euro il finanziamento complessivo dei ventotto progetti presentati da 98 associazioni di volontariato in tutta la Toscana che serviranno a recuperare edifici, giardini e spazi dismessi o abbandonati su tutto il territorio regionale. Un patrimonio da salvare di cui si prenderanno cura in prima persona i giovani. Le condizioni poste dal bando, promosso da Cesvot con il sostegno di Giovanisì della Regione Toscana, erano infatti precise: sollecitare il protagonismo dei giovani toscani e coinvolgere almeno tre associazioni di volontariato per ciascun progetto.
Cinquemila euro il finanziamento concesso a ogni progetto presentato. Nello specifico, la provincia in cui ne sono stati presentati di più è Siena, dove sono stati 6, poi Firenze, Empoli e Livorno.
Qualche esempio? Il recupero di alcuni immobili abbandonati nelle frazioni di Monte San Savino da far diventare 'Case paese' destinate alla socializzazione e ancora la rinascita del quartiere di Saione ad Arezzo, della Vela di Empoli e di Popolano a Marradi. Altri progetti riguardano Portoferraio all'Isola d'Elba, Piombino e Canevara a Massa, dove è in ballo il recupero di un mulino per riscoprire le antiche tradizioni legate alla lavorazione delle castagne. E ancora Vinci, dove un boschetto sarà trasformato in parco cittadino e Castelfiorentino, dove gli street artist potranno sbizzarrirsi eliminando il degrado in cui versa un sottopasso ferroviario.
I beni comuni, è bene ricordarlo, non sono solo quelli materiali. Ci sono anche le tradizioni contadine ed enogastronomiche dei diversi territori che devono essere riscoperte e tutelate. Accadrà anche questo, grazie al progetto 'Giovani e beni comuni', a Massa Carrara, Capannoli e Siena.
“La qualità e orginalità dei progetti finanziati – ha detto Federico Gelli, presidente di Cesvot - dimostra che il binomio ‘giovani e beni comuni’ è senz’altro vincente. Grazie alla capacità di mobilitazione e coivolgimento delle nostre associazioni, tutti i progetti propongono un importante attivismo del mondo giovanile e al contempo percorsi concreti e radicati sul territorio di recupero e valorizzazione di tanti beni comuni, sia materiali che immateriali".
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