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Attualità venerdì 06 ottobre 2023 ore 12:05

Investimenti in aree di crisi, bando da 4 milioni

industria

L'avviso punta a sostenere imprese italiane ed estere in progetti che creino occupazione e sviluppo in 15 precisi territori comunali toscani



FIRENZE — Un bando da 4 milioni di euro per sostenere imprese italiane ed estere in progetti di investimento che creino occupazione e sviluppo nelle aree di crisi industriale della Toscana, ovvero nei territori comunali di Carrara, Massa, Montignoso, Agliana, Montale, Pistoia, Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo, Gavorrano, Grosseto, Scarlino, Follonica, Campiglia Marittima e Piombino.

L'avviso per nuovi protocolli di insediamento per le aree di crisi industriale toscane si apre lunedì prossimo 9 Ottobre e le domande potranno essere presentate attraverso il sito di Sviluppo Toscana, soggetto gestore.

"Obiettivo del bando - spiega una nota della Regione Toscana - è dare sostegno agli investimenti di Pmi e Grandi Imprese attraverso la raccolta di manifestazioni di interesse per progetti di investimento di imprese italiane ed estere e di imprese attive in Toscana".

I soggetti ai quali è rivolto il bando sono micro, piccole e medie imprese, in forma singola o associata, e le grandi imprese. Tutte devono avere sede legale e/o unità locale in Toscana ed operare nei settori del manifatturiero e del turismo.

I territori interessati, vale a dire i territori comunali di cui sopra, sono quelli ricompresi nelle aree definite dalla carta degli aiuti a finalità regionale approvata dalla commissione europea che possono godere delle esenzioni previste dall'articolo 107.3.c del Tfue (Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) e in cui insista anche la condizione di crisi industriale complessa e non complessa regionale.

I progetti che verranno presi in considerazione dovranno essere in grado di creare occupazione aggiuntiva diretta o indiretta, progetti di rilocalizzazione produttiva, infrastrutture di trasferimento tecnologico, investimenti destinati al recupero o alla diversificazione, anche parziale, della produzione e al mantenimento dell’occupazione, in caso di crisi, chiusura o delocalizzazione aziendale, con eventuale coinvolgimento dei lavoratori nella gestione di impresa ed investimenti da parte di società o società cooperative con sede operativa in Toscana, i cui rappresentanti legali e almeno il 50% dei soci lavoratori detengono almeno il 51% del capitale sociale e sono dipendenti di imprese dichiarate in crisi al momento della costituzione della società.


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