Attualità sabato 11 aprile 2020 ore 07:30
Fare spesa a cognomi alterni. Cosa ne pensi?
Troppe persone per andare fuori casa fanno spesa anche più volte al giorno in negozi o supermercati. Una proposta per diminuire da subito le uscite
FIRENZE — Le raccomandazioni di organizzare la spesa alimentare alla luce delle restrizioni emanate dal Governo a causa dell'emergenza Covid19 sono efficaci solo parzialmente.
Aldilà di superare la paura di rimanere "senza scorte" in frigo o in dispensa, è pur vero che le esigenze di consumatori ed esercenti sono molteplici ed in gran parte tutte legittime. Ad esempio gli accessi regolamentati ai supermercati con spesso file di persone distanziate da un metro, possono essere gestite meglio adottando quelle App che consentono di eliminare le code.
Ma non tutti hanno uno smartphone. Non solo, non tutti possono o non vogliono andare ai supermarket e preferiscono o sono costretti a servirsi dei negozi di paese o di quartiere.
In ogni caso, dato che dobbiamo uscire il meno possibile, sarebbe bene evitare di fare spesa tutte le mattine per avere pane, frutta e verdura fresca tutti i giorni. Insomma dobbiamo trovare un giusto equilibrio e cercare di fare una spesa ragionata che possa durare più giorni, senza alterare le proprie abitudini alimentari, senza compromettere il lavoro di esercenti grandi e piccoli, senza costi aggiuntivi per nessuno.
La soluzione la propone un nostro lettore.
Si tratta delle "targhe alterne" ovvero i "cognomi alterni"
Vale a dire che in ogni comune e/o quartiere vengano autorizzati a fare spesa, ogni quattro giorni, persone maggiorenni solo in giorni consentiti a seconda della lettera iniziale del proprio cognome. In dettaglio: supponiamo di dividere ottomila residenti in quattro gruppi numericamente simili in base alle lettere (esempio A>C - D>L - M>P - Q>Z). Avremo a fare spesa duemila persone al giorno anche se nella stessa famiglia ci sono più persone maggiorenni. Deterrente per il mancato rispetto della regola una sanzione al consumatore ed all'esercente così come stabilito dal Decreto Legge “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Una soluzione semplice e praticabile in tempi brevi che permetterebbe ai cittadini di diversificare i luoghi per fare spesa: dai supermercati, ai mercati rionali, ai negozi di quartiere (macellerie, panifici, pescherie, frutta e verdure ecc..) ed “alternare” i punti vendita tradizionali con gli acquisti online e telefonici con le consegne a domicilio, una modalità comoda per generi ingombranti che rendono difficoltosa la spesa di una persona sola. Ci riferiamo a carta igienica, shampoo, deodoranti, detersivi, prodotti per stirare, acqua, olio, vino ed anche farina che sembra uno dei prodotti più desiderati dagli italiani per fare pizza, pane, biscotti, torte, crostate in questi tempi di quarantene.
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