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Attualità mercoledì 12 aprile 2023 ore 17:00

Sempre più giovani toscani si rivolgono al consultorio

consultorio
Foto d'archivio

In Toscana il numero delle strutture è più alto rispetto alla media italiana, e le richieste di presa in carico dopo il Covid sono tornate a crescere



AREZZO — Quasi 53mila prestazioni in un anno, la gran parte rivolte a donne in percorso nascita ma con spiccato aumento dei giovani fra 14 e 19 anni: uno su 10 vi si rivolge. Dove? Ai consultori della Toscana che, dopo l'emergenza Covid, vedono aumentare l'utenza tornata quasi a livelli pre pandemici. I dati sono relativi al 2021 e sono stati diffusi oggi all'ospedale San Donato di Arezzo dove ha fatto tappa il percorso partecipativo sulla riforma dei consultori promosso dalla Regione.

Le 53mila prestazioni erogate nel 2021 dai consultori toscani sono 14,4 ogni 100 abitanti, in linea con il valore medio nazionale e in ripresa. Il 98% del volume di prestazioni si è rivolto alla popolazione femminile, in particolare per il percorso nascita. Sono cresciuti però anche i giovani tra 14 e 19 anni che si sono avvicinati ai consultori: più di uno su 10 vi fa ricorso. 

Complessivamente il 47,1% delle prestazioni riguarda l’area maternità, il 25,5% la prevenzione oncologica, il 9,5% la contraccezione e l’8,1% la ginecologia, il 4,4% le problematiche psico-relazionali e del disagio.

Se in Italia si conta un consultorio ogni 32mila abitanti, in Toscana ce n’è uno ogni 24mila. Dei 152 che sono complessivamente, 42 sono definiti principali perché vi operano tutte e quattro le figure professionali di base: ostetrica, ginecologo, psicologo ed assistente sociale. Ci sono poi 73 consultori secondari (con ginecologo o ostetrica e un’altra figura professionale) e 37 sono 'proiezioni', ovvero sedi distaccate dove opera solo una figura professionale. 

Il direttore generale della Asl Sud Est Antonio D'Urso e l'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini all'evento di Arezzo

Il direttore generale della Asl Sud Est Antonio D'Urso e l'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini all'iniziativa di Arezzo

L’ostetrica è la figura più diffusa, seguita dal ginecologo. Oltre a psicologi ed assistenti sociali lavorano nei consultori toscani anche mediatori culturali, pediatri, infermieri professionali, urologi, dietisti e, in alcuni casi, neuropsichiatri infantili, educatori professionali e consulenti legali

"Quando i consultori sono nati, più di 40 anni fa, la popolazione target già era costituita da donne, bambini, ragazzi, coppie e famiglie. I consultori sono così diventati un punto di riferimento del servizio sanitario - recita la nota della Asl Sud Est - in particolare delle fasce cosiddette vulnerabili della popolazione: soprattutto per i percorsi nascita, la gestione della gravidanza, i programmi di screening, la contraccezione gratuita in Toscana dal 2018".


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