Attualità sabato 05 marzo 2022 ore 12:40
Elena e Serena, da colleghe alla lotta al cancro
Una Oss e l'altra infermiera. Hanno condiviso tante volte la corsia e hanno scoperto entrambe di avere un tumore al seno. Fondamentale la prevenzione
MONTEVARCHI — Tumore al seno. Lunedì, nella radiologia dell'ospedale della Gruccia, un pomeriggio di prevenzione e informazione. L'orario è dalle 14 alle 18. Un'occasione importante per la salute della donna volta a ribadire l'efficacia di una diagnosi precoce delle neoplasie attraverso gli screening.
Ecco la storia di Elena e Serena che si incontrano, ogni giorno, nei corridoi del nosocomio valdarnese. Una è Oss, l'altra infermiera. Le loro vite per anni si sono incrociate tra turni e pazienti. Elena e Serena non potevano immaginare che in comune, purtroppo, sarebbero state destinate ad avere molto di più del posto di lavoro, un nemico da combattere: il tumore al seno.
"Una lettera di presentazione allo screening per la mammografia, tutto è iniziato da lì, il 5 maggio 2019, avevo 46 anni e fino a quel momento non avevo mai fatto alcun controllo - ammette Elena che oggi di anni ne ha 48 - non avendo familiarità ero convinta che il problema non mi riguardasse, tra l'altro stavo benissimo e consideravo l'esame come qualcosa di superfluo.
Ecco, oggi a distanza di tempo, posso affermare che quell'esame mi ha salvato la vita e non solo. Un piccolissimo nodulo di 7 millimetri, questo è quanto hanno decretato le immagini. Contattata dopo pochissimi giorni dalla radiologia per ulteriori controlli ciò che emergeva non dava dubbi, avevo il cancro. La biopsia poi ha stabilito che la natura della neoplasia era aggressiva, carcinoma maligno B3.
Ho pianto, mi sono disperata, ma oggi posso fortunatamente raccontarlo ed essere una testimone per tante donne che si sentono tranquille, perché la tempistica con cui mi è stata diagnosticata la malattia, grazie alla prevenzione, ha permesso non solo che fossi presa velocemente in carico dal chirurgo che poi mi ha operata solo un mese dopo, ma che fosse evitata la chemioterapia per la ridotta dimensione del tumore. Inoltre il seno non è stato tolto.
Ho fatto poi 35 sedute di radioterapia ed oggi sono in follow up con l'oncologia con controlli periodici ogni 6 mesi.
Dopo le cure ho ripreso a lavorare a marzo 2020 in piena emergenza sanitaria, tornavo dai miei pazienti con una nuova consapevolezza e una nuova luce".
"Un anno dopo che Elena era rientrata a lavoro la stessa sorte toccava a me- racconta Serena, 55 anni infermiera. La chiamata per la mammografia dall'azienda sanitaria è arrivata un sabato pomeriggio del 2021, mi sono recata all'esame tutto sommato tranquilla perché mi controllo periodicamente.
Quando, dopo la visita, sono stata ricontattata dalla radiologia per necessità di acquisire ulteriori dettagli ho capito che qualcosa non andava ed infatti sono state rilevate 14 mini calcificazioni al seno sinistro. Se non mi fossi presentata all'appuntamento il tempo sarebbe stato inesorabile ed il carcinoma sarebbe diventato più grande.
Non avrei scampato la chemioterapia e le cose sarebbero state più difficili da gestire. Fortunatamente in tempi velocissimi sono stata operata in day hospital e dopo 20 applicazioni di radioterapia (ciclo minimo previsto) oggi ho solo una piccola cicatrice che racconta ciò che ho vissuto in quei mesi.
Sono tornata a lavorare a novembre con una nuova consapevolezza e una nuova forza".
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