Cronaca giovedì 24 marzo 2022 ore 17:35
Frode fiscale milionaria, maxi sequestro di beni
Vasta operazione della finanza tra Terranuova, Palermo, Lucca e Siena nel settore del commercio di abbigliamento. Evasione e società "cartiere"
SAN GIOVANNI VALDARNO — Sono stati i finanzieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, con il supporto di altri reparti di Palermo, Siena e Lucca, a dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per un importo di circa 8,5 milioni di euro, nei confronti di cinque soggetti e di un gruppo di società, operanti nel campo del commercio di abbigliamento.
Nel corso di articolate indagini, su un complesso schema societario, è emerso che sarebbe stato ideato per realizzare una frode fiscale milionaria.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale di Arezzo, su richiesta della locale procura, che ha coordinato le fiamme gialle valdarnesi, in una vasta operazione di polizia giudiziaria, avviata nel 2019, partendo dall’esame dei flussi finanziari e dei rapporti commerciali intercorsi tra una società austriaca ed una con sede a Terranuova Bracciolini.
Conclusa una prima fase investigativa, nel novembre del 2020, il principale indagato è stato arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, in relazione a vari reati fiscali, tra i quali l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare di oltre 14 milioni di euro, che hanno prodotto, in capo alle aziende beneficiarie della frode, un significativo “risparmio” dell’imposta, conseguito con la contabilizzazione di costi fittizi, con la detrazione indebita di Iva, nonché attraverso la “compensazioni di partite” tra debiti e crediti fiscali inesistenti.
Le indagini, inoltre, hanno confermato il ruolo di alcune società, quali mere “cartiere”, con rilevanti volumi di fatturato, ma sprovviste di uffici, contabilità, utenze intestate e personale dipendente ed amministrate da soggetti “prestanome”, spesso reperiti tra i parenti degli organizzatori della frode fiscale.
Al termine delle attività, sono stati eseguite ispezioni in 10 società, con sede in varie province toscane e nel Lazio, e dei relativi amministratori di fatto. La finanza è arrivata così alla compiuta ricostruzione delle imposte effettivamente sottratte all’erario, per un ammontare di 8,5 milioni di euro, in misura pari al profitto generato dai reati commessi, ossia all’ammontare delle imposte evase, per Iva, imposte sul reddito di società e persone fisiche.
L’ingente evasione fiscale ha indotto l’Autorità Giudiziaria ad emettere un provvedimento di sequestro, per salvaguardare la garanzia del credito erariale: sono stati così “vincolati” denaro depositato su conti correnti, beni mobili ed immobili dislocati tra Palermo, Lucca, Siena ed il Valdarno.
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