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Cronaca giovedì 08 aprile 2021 ore 09:40
Segregata in casa si salva grazie alla Dad
La ragazza era stata chiusa in casa dai familiari perché non frequentasse il fidanzato. Ha scritto ai carabinieri mentre faceva lezione online
VALDARNO — Ha approfittato della Dad e mentre faceva lezione online ha aperto una casella di posta elettronica e mandato una mail con una richiesta di aiuto ai Carabinieri. Così si è salvata una ragazza pachistana segregata in casa da settimane dai familiari che non volevano frequentasse il fidanzato. Grazie al messaggio la giovane straniera che vive in Valdarno è stata identificata dai militari di San Giovanni e liberata.
Una storia angosciosa di solitudine, segregazione e isolamento. Tutto è iniziato con l’inoltro di una richiesta di aiuto pervenuta ai Carabinieri via e-mail. L’autore dello scritto – in tutto 4-5 righe buttate giù frettolosamente – si presentava come una ragazza pachistana, reclusa in casa dai propri familiari per impedirle di frequentare il proprio fidanzato. Agghiaccianti le battute finali, dove la donna precisava che, se non si fosse decisa ad interrompere la relazione sentimentale, i suoi parenti erano pronti a riportarla con la forza nel Paese d’origine, o in alternativa, ad usare la violenza nei confronti suoi e del fidanzato, sino addirittura a minacciarli di morte.
Capite la gravità e l’urgenza della situazione, i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni sono immediatamente entrati in azione. In poche ore, il Nucleo Operativo e le Stazioni Carabinieri hanno passato al setaccio gli archivi e le anagrafi dei comuni del Valdarno, per riuscire a risalire all’identità esatta dell’autrice della richiesta d’aiuto.
I Carabinieri sono riusciti ad identificarla, e a riscontrare l’indirizzo ove abitava, appurando anche che le problematiche della famiglia erano, almeno in parte, già seguite anche dai servizi sociali. A quel punto, senza perdere tempo, i Carabinieri sono subito andati presso l’abitazione della donna, e, con una scusa per non far sorgere sospetti nei familiari, hanno accompagnato la ragazza presso la Stazione Carabinieri della cittadina valdarnese.
Una volta al sicuro presso gli uffici dell’Arma, è bastato uno sguardo tra i Carabinieri e la ragazza, e quest’ultima – una ragazza di circa 20anni originaria del Pachistan – è diventata un fiume in piena. In un misto di commozione e gratitudine verso gli uomini e le donne dell’Arma che l’avevano strappata al suo incubo, ha immediatamente confermato di essere lei l’autrice della mail, e ha iniziato a raccontare i dettagli della sua storia.
Da poco meno di un anno frequentava un ragazzo indiano, poco più grande di lei. Tutto era andato bene fino al momento in cui la famiglia della ragazza aveva appreso di questa relazione, disapprovandola nel modo più assoluto a causa della diversa fede religiosa dei due giovani: musulmana lei, indù lui. A quel punto si è manifestata la netta opposizione dei familiari, che hanno segregato la giovane in casa, privandola del telefono cellulare e dei documenti d’identità, consentendole di uscire solo se assolutamente necessario, e solo accompagnata dai fratelli maschi, al fine di accertarsi che non incontrasse più il fidanzato. La ragazza però non si è arresa e, fiduciosa di trovare comprensione nella famiglia, ha continuato a ribadire la ferma intenzione di proseguire la relazione col giovane indiano.
Così facendo, però, non sapeva di accendere ancor più il risentimento nutrito dai parenti, assolutamente indisponibili ad approvare la relazione, al punto di giungere a minacciare esplicitamente di uccidere sia lei che il fidanzato. A quel punto non trovando soluzioni, la ragazza ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri. Non era però facile, visto che, privata del cellulare, non aveva la possibilità di effettuare telefonate, e che quelle rare volte che le era consentito di uscire era sempre “scortata” dai familiari. Stava quasi per abbandonare il proposito, quando ha trovato una possibile soluzione: approfittando dei momenti in cui la famiglia le lasciava utilizzare il computer per la didattica a distanza, ha creato una casella di posta elettronica ed ha contattato, proprio via e-mail, i Carabinieri, il cui tempestivo intervento ha fatto così emergere questa incredibile vicenda.
La ragazza al momento è al sicuro, ed è stata affidata ad un centro antiviolenza. Sono in corso da parte dei Carabinieri ulteriori indagini per approfondire i contorni della vicenda, e definire con esattezza le responsabilità dei singoli familiari.
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