Attualità sabato 27 giugno 2020 ore 09:00
Da Mitterand alla Loren: 162 anni e non sentirli
Un cavallo e un motto. Viaggio nella storia del Teatro Signorelli e dei big dello spettacolo
CORTONA — Il sipario si muove lento, annunciando stupore. A Cortona, città etrusca che domina la Valdichiana, il grande libro dell'umanità va in scena da 162 anni. Più di un secolo di storia ma è come se fosse ieri e tutto dovesse ancora accadere.
La sintesi di un primato che rappresenta per la comunità cortonese un'offerta culturale di livello, un momento di aggregazione sociale prezioso e una efficace promozione della città, sta nell'entusiasmo di Mario Aimi, medico molto apprezzato in Valdichiana, da venticinque anni alla guida del Teatro Signorelli e dell'Accademia degli Arditi.
Per lui è stata una “cura” utile a lenire il dolore della perdita della moglie. “Sono grato ai consiglieri di oggi e a quelli di allora perchè mi proposero di farne parte proprio in quel momento della mia vita e lo fecero per un atto di amicizia”.
Nel 1994 l'incarico di presidente di cui va fiero: “Siamo una squadra motivata, competente, lavoriamo gratis e non abbiamo debiti”. Gestione oculata che passa dal teatro, al cinema all'affitto della struttura per cerimonie e iniziative didattiche.
La storia di questo luogo ha una data: 1854. Viene costituita l'Accademia degli Arditi per la costruzione dell'edificio su progetto di Carlo Gatteschi, sottoscritta da nobili e borghesi del tempo.
Nasce un comitato operativo e la struttura viene completata in quattro anni. Nel 1858 Cortona ha il suo Teatro Signorelli. “Ancora oggi molti architetti sono ammirati dalle tecniche di realizzazione. Nella cosiddetta 'graticciata', dove si muovono le scene, vi sono travi in legno lunghi venti metri e larghi uno. C'è da chiedersi come hanno fatto nel 1800 a trasportarli dalle foreste del Casentino fino a Cortona”.
Nella fase post-Covid il Consiglio del Teatro punta molto sulla ripresa del cinema all'aperto nello scenario dell'anfiteatro dei giardini pubblici ma “servono interventi sui gradoni e messa in sicurezza”, commenta Aimi che auspica una rapida azione da parte dell'amministrazione comunale “per salvare almeno i mesi di luglio e agosto offrendo a cortonesi e turisti la possibilità di spettacoli all'aperto”.
In tutti questi anni da Cortona sono passati i big del mondo dello spettacolo e della musica che hanno portato il nome della città etrusca nel mondo: Giorgio Albertazzi, Sebastiano Lo Monaco, Raf Vallone, Alida Valli, Vincenzo Salemme, Ambra Angiolini solo per citarne alcuni. “Abbiamo avuto grandissime soprano e testimonial del calibro di Robert Redford e Antony Hopkins, Sofia Loren in occasione del Mix Festival con il figlio direttore d'orchestra; abbiamo avuto premi Nobel e il Teatro Signorelli è stato sede dell'incontro sull'Europa tra il presidente francese Fracois Mitterand e i politici italiani del tempo, oltre a convegni con l'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro”, rievoca Aimi.
A Teatro il suo posto preferito è il palco di barcaccia da dove può osservare il pubblico e “capire se è contento. A teatro conosci tante persone che dopo lo spettacolo si fermano al bar della Lilly a gustare le sue celebri schiacciate, al punto che Vittorio Sgarbi quando arriva a Cortona non manca di fare una sosta al bar del Teatro”.
L'essenza del Signorelli sta nel simbolo: un cavallino nero che salta l'ostacolo e la frase “Niente l'arresta”. Un po' come i cavalieri dell'Accademia degli Arditi che da 162 anni cavalcano nella bellezza.
Lucia Bigozzi
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