Cronaca venerdì 31 luglio 2015 ore 09:32
Tragedia sfiorata in piscina, una testimonianza
Dopo la notizia del bambino che ha rischiato di affogare alla piscina Crocodile, un testimone ci racconta le ore drammatiche dell’accaduto
MONTE SAN SAVINO — Sabato 25 Luglio un bambino di 9 anni di Camucia ha rischiato di annegare nella piscina Crocodile. Dalle prime ricostruzioni è emerso che ad accorgersi che il bimbo stava annegando è stato il bagnino che lo ha trasportato fuori dall’acqua privo di conoscenza e grazie alle manovre rianimatorie da due medici lo ha fatto respirare e successivamente riportato cosciente.
Alla nostra redazione è arrivata una testimonianza di una persona che si trovava lì al momento dell’accaduto e che precisa alcuni passaggi che forse non sono stati riportati.
Il bambino stava giocando da solo nella piscina che arriva fino 1,80 metri; il bimbo ad un certo punto è andato a fondo e il primo pensiero dei più che in quel momento stavano facendo il bagno è stato: “Starà facendo delle prove di apnea, chi non lo ha mai fatto in vita sua?”
Passati 5 minuti il bimbo non riemergeva e visto che i bagnini non stavano intervenendo e non lo avevano nemmeno notato, uno dei bagnanti si è tuffato per controllare la situazione ed è subito riemerso gridando aiuto con il bambino che non respirava tra le braccia.
A quel punto un bagnino si è tuffato in acqua, ma ormai era stato già portato fuori dalla vasca.
“La provvidenza ha voluto che tra gli ospiti della struttura ci fossero due medici, che hanno subito preso in mano la situazione. – racconta il testimone - Sono poi arrivati (tempestivamente) i soccorsi del 118 e hanno cominciato a lavorare assiduamente: il risveglio del piccolo con un pianto sonoro ha rallegrato i nostri animi e scongiurato una tragedia che poteva essere devastante”.
Inoltre il testimone è rimasto amareggiato il ruolo dei bagnini in tutta questa vicenda: “In tutta questa vicenda i bagnini hanno avuto un ruolo molto marginale, fatto che non è stato sottolineato dalle prime notizie riportate dalla stampa, anzi, è avvenuto l’esatto contrario, con i bagnini della struttura celebrati come eroi. Quello che successo deve servire affinchè vengano attivate delle verifichi e degli accertamenti su quanto queste strutture siano davvero sicure. È necessario che le persone responsabili della sicurezza in questi luoghi siano preparati e soprattutto vigili: con l’acqua non si scherza!”.
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